Serie C, Marinelli (Pergolettese) sulla questione stipendi: “complimenti alla Reggina, ma era meglio non dirlo”

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“Ci affidiamo a ciò che la FIGC deciderà, se quindi opterà per ricominciare lo faremo perché obbligati”: è il commento del Presidente della Pergolettese

Momento difficile per tutto il calcio italiano, sicuramente in modo particolare per le società che sono situate nelle regioni più colpite dal Coronavirus. A tal proposito Massimiliano Marinelli, presidente della Pergolettese, è intervenuto ai microfoni di tuttoc.com per parlare della situazione delicata che sta vivendo il club lombardo: “abbiamo avuto due gravi perdite, l’ex presidente e socio Andrea Micheli di soli 37 anni e il medico sociale Rosario Gentile: figure importanti in società e amici. Se 58 su 60 non vogliono riprendere un motivo ci sarà. Noi della Pergolettese già un mese fa abbiamo detto che il campionato va chiuso per pandemia e che non avremmo più ricominciato. La vicinanza trasmessa dal dott. Ghirelli ci sta dando la forza per ricominciare. Detto questo ci affidiamo a ciò che la FIGC deciderà, se quindi opterà per ricominciare lo faremo perché obbligati”.

Marinelli ha anche parlato della questione stipendi, che ha visto Monza e Reggina prendere delle decisioni in autonomia: “sono dell’idea che dobbiamo lavorare e giocare di squadra, poi ognuno a casa sua fa quello che vuole. Per molti giocatori del Monza il taglio del 50% degli stipendi è più che giusto a detta loro. Fa onore ciò che ha fatto il presidente Luca Gallo, sebbene la trovi più come un’uscita pubblicitaria. Poteva tenerselo per sé, come la beneficenza, che si fa ma non si dice. Tanto di cappello per quello che ha fatto e che farà, ma forse era meglio non mettere la pulce nell’orecchio a nessuno in un momento dove Ghirelli e l’AIC sono impegnatissimi nel far sì che l’anno prossimo ci siano sessanta club iscritti e non venti”.

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