Il sindaco di Messina: “Consiglio di Stato costretto a riunirsi da Lamorgese. La mia ordinanza resta valida”
Nuova tegola per Cateno De Luca. Proprio oggi che è entrata in funzione la banca dati dello Stretto di Messina è arrivato il parere urgente del Consiglio di Stato che da l’ok all’annullamento dell’ordinanza del sindaco di Messina. Il Consiglio di Stato, con un documento della prima sezione pubblicato ieri sera, ha espresso con la massima urgenza, il parere favorevole alla proposta del ministero dell’Interno, pervenuta nella mattinata, per l’ annullamento, in via straordinaria, dell’ordinanza di De Luca, evidenziando che “l’istituto dell’annullamento straordinario a tutela dell’unita’ dell’ordinamento evidenzia oggi una sua rinnovata attualita’ e rilevanza, proprio a fronte di fenomeni di dimensione globale quali l’attuale emergenza sanitaria da pandemia che affligge il Paese, al fine di garantire il razionale equilibrio tra i poteri dello Stato e tra questi e le autonomie territoriali’.
In presenza di “emergenze di carattere nazionale – spiega il Consiglio di Stato – pur nel rispetto delle autonomie costituzionalmente tutelate, vi deve essere una gestione unitaria della crisi per evitare che interventi regionali o locali possano vanificare la strategia complessiva di gestione dell’emergenza, soprattutto in casi in cui non si tratta solo di erogare aiuti o effettuare interventi ma anche di limitare le liberta’ costituzionali”. Al parere del Consiglio di Stato dovrà seguire una deliberazione del Consiglio dei Ministri, che dovra’ essere recepita con decreto del presidente della Repubblica. Ciò significa che fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale l’ordinanza di De Luca resta in vigore: per attraversare lo Stretto di Messina sarà ancora necessario registrarsi alla banca dati.
“Il Consiglio di Stato è stato costretto a riunirsi d’urgenza e ad emettere un parere su richiesta del Ministro Lamorgese, lo stesso Ministro che mi ha denunciato, lo stesso Ministro a cui abbiamo chiesto di provvedere in merito agli ingressi abusivi in Sicilia. Il ministro è impegnato a fare la guerra al sindaco di Messina e ai sindaci siciliani. Lei, Ministro, non sta pensando. Sta tentando di uccidere me e la democrazia. Ma io, signor Ministro, sono stato eletto dalla comunità, lei no. Lei rappresenta quello che è il frutto della peggiore burocrazia“- ha detto De Luca. Il sindaco di Messina parla di “cecchinaggio di Stato“: “l’urgenza era quella di mettermi il bavaglio. La nostra banca dati consente di avere un monitoraggio sugli ingressi con criterio scientifico”.