Vittorio Feltri: “a proposito di esseri inferiori”

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La lettera a Vittorio Feltri

Mi chiamo Graziella Tedesco, sono calabrese, ho lavorato molti anni in Lombardia e da due anni sono rientrata nel mio paesino d’origine dove i bambini hanno ancora la fortuna di giocare in strada di fronte casa.  Qualche anno fa, ero affacciata al balcone e assistetti al litigio di due fratellini gemelli di sei anni. I bambini, si contendevano un giochino e ad un tratto, uno dei due stizzito, disse all’altro: “Bastardo” e l’altro ribatté immediatamente: “Bastardo io? Bastardo tu e figlio di buona donna”. Ovviamente mi scappo un sorriso, ma scesi subito in strada a spiegare loro che non era il caso di litigare che le parolacce non si dovevano dire e soprattutto si dovevano rispettare a vicenda perché erano fratelli. Questo episodio accadde molti anni fa ma mi è venuto in mente ieri mentre leggevo la notizia che il direttore di giornale a tiratura nazionale, Vittorio Feltri, aveva definito i Meridionali “esseri inferiori”. Dopo aver letto l’articolo, la mia mente corse alla litigata dei gemellini, tutti e due erano nati dalla stessa madre, nello stesso momento eppure l’uno offendeva l’altro. Mi sono chiesta come un cittadino settentrionale potesse insultare un cittadino meridionale in questo momento storico tragico per il nostro Paese comune? È inconfutabile che il Sud abbia una realtà socio-economica diversa dal Nord, ma che i Meridionali siano esseri inferiori mi sembra un po’ dura da mandare giù. È ostica da digerire perché per difendere il principio di uguaglianza in Italia è stato versato del sangue ed il sangue era sia meridionale che settentrionale. Il principio, inoltre, per essere consolidato e condiviso passò da una guerra mondiale che ha lasciato sul selciato cinquanta milioni di morti. Questo, una persona colta dovrebbe saperlo. Cosi come dovrebbe sapere che nel nome nel nome della non uguaglianza, otto milioni di ebrei sono finiti nella camera a gas. E Alluuuraaa? Come dicono i lombardi. Dopo, dopo questa macelleria sociale che a distanza di settanta anni non ha ancora finito di contare i morti, qualcuno parla ancora di esseri superiori ed esseri inferiori? E se logica deve essere questa, mi chiedo: “E’ un essere inferiore, il luminare catanzarese che ha curato e guarito il primo ministro inglese Boris Johnson? E forse un essere inferiore, il medico donna di origini reggine che ha riconosciuto il Covid 19 nel paziente zero? E se volessi citare i professionisti che si sono distinti in questo momento  particolare, non finirei più di scrivere, ma siccome non è questa la logica che guida il mio pensiero, mi fermo qui. Il Sud ha le sue fatiche così come le ha il Nord ma non si può dire che un territorio è buono e l’altro è cattivo altrimenti si fa il gioco dei due gemellini, non solo, ma si offende la propria madre comune l’Italia. E soprattutto non può un uomo di cultura, che guida un mezzo di informazione come un giornale dire queste cose. Un giornale veicola le idee e le idee formano il pensiero. Il pensiero che scaturisce è quello dell’odio, del rancore e del pregiudizio. Ed è questo di cui ha bisogno l’Italia, in questo momento? E allora finiamola e continuiamo a fare quello che abbiamo fatto fino a questo momento e cioè lavorare in comune, gomito a gomito, Nord e Sud affinché il Paese esca da quest’incubo terribile e infinito.

Graziella Tedesco

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