Coronavirus, dalla Regione Calabria 150 milioni di euro per le piccole aziende: “bonifici entro fine maggio, aiutiamo chi lavora per ripartire”

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Coronavirus, imponente piano della Regione di aiuti alle piccole imprese

Il presidente della Regione Calabria Jole Santelli questa mattina ha incontrato la stampa a Catanzaro nella sala verde della Cittadella di Germaneto. Insieme all’assessore regionale al Lavoro e Sviluppo economico Fausto Orsomarso e all’assessore all’Agricoltura e Welfare Gianluca Gallo ha presentato il programma Riparti Calabria che prevede finanziamenti per 150 milioni di euro a fondo perduto. Il progetto è diviso in due misure: Riapri Calabria e Lavora Calabria. Il primo prevede uno stanziamento di 40 milioni di euro da distribuire alle piccole imprese chiuse con il lockdown con un contributo di 2.000 euro una tantum. Per il secondo sono stati stanziati 80 milioni di euro concessi alle imprese sotto forma di sussidi da 250 a 350 euro per ogni lavoratore. Il bando di Riapri Calabria sarà disponibilie a partire da domani ed i fondi potrebbero essere accreditati con bonifico già entro la fine di maggio. Sulla misura sono previsti interventi pari a 20mila bonus sull’intero territorio regionale, seguendo l’ordine cronologico delle istanze pervenute alla Regione: l’erogazione sarà realizzata da Arcea. Questo bando sara’ in pre-informazione gia’ da oggi, ha reso noto il governatore Jole Santelli.

Per presentare le istanze di accesso a Lavora Calabria, che saranno gestite da Fincalabra bisognerà invece aspettare lunedì. In merito il governatore Santelli ha inteso sottolineare come i 120 milioni di euro saranno destinati “non alla grande distribuzione organizzata, ma ai piccoli imprenditori che sono il motore della Calabria. Per questo motivo abbiamo scelto di investire gli 80 milioni di euro in Lavora Calabria con cui la Regione si impegna di fatto a pagare lo stipendio di un dipendente su tre aiutando per i prossimi sei mesi le aziende che ne faranno richiesta“. Questi soldi sono rivolti a microimprese e pmi artigiane, commerciali e industriali e di servizi per sostenerle nella riapertura post lockdown: il bonus e’ concesso nella forma di un contributo all’occupazione in ragione di 250-350 euro per ogni addetto in forza lavoro moltiplicato per un fattore di correzione, in sostanza – ha specificato Santelli – “su tre dipendenti uno lo paga la Regione“. Saranno erogati circa 300mila voucher occupazionali sull’intero territorio regionale, seguendo l’ordine cronologico delle richieste pervenute: l’erogazione sara’ curata da Fincalabra.

“Riparti Calabria” prevede misure per 40 milioni destinati alle microimprese, che hanno fino a 8 dipendenti e sono state penalizzate direttamente dal lockdown, e 80 milioni per “Lavora Calabria”. Gli altri 30 milioni saranno destinati in seguito.

jole santelliDopo un breve video introduttivo, accompagnato dalla versione di “A mano a mano” di Rino Gaetano, la Santelli ha spiegato la filosofia delle due misure: “Rischiamo di ammalarci seriamente in termini sociali ed economici. La Regione ha il dovere di dare risposte, perche’ adesso dobbiamo reimmaginare la Calabria. E noi interveniamo con questi interventi che sono assistenza, non assistenzialismo. Certo, questi interventi non sono ancora esaustivi per tutte le esigenze, ma sono solo il primo step del progetto della regione Calabria“. Santelli ha rilevato che “queste misure sono in gran parte a fondo perduto, non e’ termine molto bello ma dobbiamo farci capire dalla gente, e poi secondo noi la prima risposta e’ questa perche’ cosi’ i fondi arrivano direttamente nelle tasche dei calabresi“.

Dobbiamo ricominciare – ha affermato il governatore Santelliperche’ la Calabria deve in sicurezza rimettersi in pista e iniziare a guardare al futuro, consapevoli delle difficolta’, ma ora e’ il momento del fare”. Sono previsti bonus a fondo perduto una tantum pari a 2mila euro per ciascuna piccola impresa e partita Iva richiedente che ha visto interrompere le attivita’ produttive, seguendo l’ordine cronologico delle istanze pervenute.  Il contributo e’ cumulabile con tutte le indennita’ e agevolazioni emanate a livello nazionale. La domanda potra’ essere trasmessa tramite piattaforma informatica e le risorse erogate immediatamente tramite bonifico. Con i fondi stanziati per sostenere l’occupazione, invece, un dipendente su tre sara’ mantenuto dalla Regione. “La Calabria – ha commentato Santelli e’ la prima regione a farlo, dando soldi non per fondi di garanzia, ma sul lavoro e ci auguriamo che entro fine maggio concluderemo con i pagamenti. Prendiamoci per mano ed affrontiamo la situazione“.

1- GLI EFFETTI DEL COVID 19 SUL SISTEMA ECONOMICO DELLA REGIONE

Come riportato da uno studio CERVED del mese di marzo 2020, “Le imprese italiane potrebbero perdere tra i 270 e i 650 miliardi di fatturato nel biennio 2020-21 a causa del COVID-19, a seconda della durata dell’epidemia e della velocità di reazione del nostro, sistema. La contrazione sarebbe particolarmente violenta nell’anno in corso, con conseguenze senza precedenti per alcuni settori.

In riferimento alla Calabria si stima che le imprese perderanno 2,2 miliardI di euro di fatturato nel solo anno 2020 e 900 milioni nel 2021.

Le imprese calabresi in termini percentuali perderebbero il 16,9% contro il 15,6% della Lombardia.

Un indagine SVIMEZ ,   sottolinea che a causa di una maggiore parcellizzazione del tessuto produttivo nel Mezzogiorno le unità locali interessate dal lockdown raggiungono quasi il 60% a fronte del 56,7 e del 57,2% rispettivamente nel Centro e nel Nord, con una perdita di fatturato per mese di inattività pari a quasi 12 mila euro per autonomo o partita iva e con una perdita di reddito lordo (ebitda) di circa 2 mila euro per mese di lockdown.

SVIMEZ, certifica per la Calabria uno dei valori più alti in termini di unità locali interessate dal lockdown pari a 60,3%, con perdita di fatturato mensile pari a euro 11.126 e con una perdita di reddito lordo (ebitda) di 1.852  euro per mese di lockdown.

2- COSA E’ RIAPRI CALABRIA

È una misura appartenente al progetto complessivo Riparti Calabria, che si innesta nel regime del Temporary Framework elaborato dall’UE, per l’emergenza COVID. L’intervento specifico sostiene ci piccoli imprenditori e partite iva nella fase emergenziale contribuendo ad attenuare gli effetti socio-economici derivanti dalla repentina interruzione delle attività produttive.

Il sostegno consiste in un contributo una tantum erogato sulla base di una apposita istanza presentata dal rappresentante legale dell’impresa o da un intermediario abilitato, per il tramite di piattaforma telematica.

3- CHI HA DIRITTO AL BONUS

Microimprese Artigiane, Commerciali, Industriali e di Servizi che, alla data del 31 Dicembre 2019 siano attive e abbiano sede operativa nella Calabria.

4- IMPORTO DEL BONUS

Il bonus è concesso nella forma di un contributo a fondo perduto una tantum, pari a €2.000,00 per ciascuna impresa richiedente.Il bonus è cumulabile con tutte le indennità e le agevolazioni, anche finanziarie, emanate a livello nazionale per fronteggiare l’attuale crisi economico-finanziaria causata dall’emergenza sanitaria da “COVID-19”.

5- MODALITÀ DI EROGAZIONE DEL BONUS

La domanda, estremamente semplificata, da effettuare su apposita piattaforma informatica,  potrà essere trasmessa dalle imprese o dagli intermediari qualificati. Concluso l’esame della domanda, la Regione Calabria comunicherà al beneficiario, a mezzo pec, l’ammissione ai benefici del bonus e, contestualmente, ne disporrà l’immediata erogazione a mezzo di bonifico bancario sull’IBAN indicato in sede di presentazione della corrispondente richiesta.

6- DOTAZIONE FINANZIARIA E RISULTATI ATTESI

Sulla misura sono previsti interventi per 40.000.000 di euro, equivalenti alla erogazione di 20.000 bonus sull’intero territorio regionale seguendo l’ordine cronologico delle richieste pervenute.

LAVORA IN CALABRIA

0 – ANALISI DI SCENARIO

La società e l’economia italiane sono attraversate dalla più grave crisi della storia repubblicana. Del tutto inattesa, di natura esogena, dai tempi di propagazione più rapidi tra mercati e paesi, dagli impatti sui livelli di attività economica e sul lavoro più profondi, più concentrati nel tempo e più pervasivi tra settori e territori rispetto all’ultima grande crisi avviatasi a fine 2008.

L’emergenza sanitaria si è presto tradotta in emergenza sociale ed economica.

Lo shock congiunto di domanda e offerta – inizialmente confinato a specifiche produzioni e delimitato territorialmente ai sistemi locali più dinamici – si è così propagato, con inedita pervasività, trasversalmente a settori, territori, imprese e lavoratori. Una modalità di diffusione della crisi così capillare da portare molti osservatori a confrontare l’attuale lockdown con quello tipico delle economie di guerra.

La trasversalità settoriale della crisi in corso implica un impatto sull’occupazione trasversale alla tipologia di occupazione. Risultano interessati dal lockdown gli occupati dipendenti e indipendenti, gli autonomi, le partite iva, con un’intensità variabile tra tipologia di occupazione che incrocia anche una certa variabilità territoriale.

Per gli occupati dipendenti il ritorno sul posto di lavoro può solo parzialmente essere considerato come un tema relegato alla temporaneità, infatti: da un lato le insicurezze legate ai tempi incerti dello sblocco del lockdown dei datori di lavoro; dall’altro la possibilità stessa di conservare le posizioni lavorative; la cui sopravvivenza è messa in discussione dall’interruzione dell’attività «in proprio», disegnano uno scenario nel quale si rende necessario un immediato e focalizzato intervento del policy maker.

7- COSA E’ LAVORA CALABRIA

È una misura appartenente al progetto complessivo Riparti Calabria, che si innesta nel regime del Temporary Framework elaborato dall’UE, per l’emergenza COVID.

Si tratta di una misura di stimolo alla riapertura delle attività, che invita l’impresa a riattivarsi secondo uno schema preesistente all’emergenza COVID 19 n termini organizzativi ed occupazionali. La misura mira ad attenuare gli effetti socio-economici derivanti dalla prolungata interruzione delle attività produttive.

Il sostegno consiste in un contributo erogato sulla base di una apposita istanza presentata dal rappresentante legale dell’impresa o da un intermediario abilitato, per il tramite di piattaforma telematica, volto a contribuire ai costi del lavoro aziendali mediate un contributo mensile, per 5/6 mesi (o comunque sino al 31/12/2020), di importo flat, sulla base del 66% degli occupati dichiarati.

Con tale misura si punta a conservare per intero i livelli occupazionali pre COVID a Sistema con l’intervento di cassa integrazione straordinaria attivata a livello regionale.

1- CHI HA DIRITTO AL BONUS

Microimprese e PMI Artigiane, Commerciali, Industriali e di Servizi appartenenti al tessuto economico regionale per sostenerle nella fase di riapertura post lockdown Covid che, alla data del 31 Dicembre 2019 siano attive e abbiano sede operativa nella Calabria.

2- IMPORTO DEL BONUS

Il bonus è concesso nella forma di un contributo all’occupazione in ragione di 250 – 350 euro per ogni addetto in forza lavoro moltiplicato per un fattore di correzione. Il contributo viene riconosciuto per un eriodo di 5/6 mesi.  Il contributo è cumulabile con tutte le indennità e le agevolazioni, anche finanziarie, emanate a livello nazionale per fronteggiare l’attuale crisi economico-finanziaria causata dall’emergenza sanitaria da “COVID-19”.

3- MODALITÀ DI EROGAZIONE DEL BONUS

La domanda, estremamente semplificata, da effettuare su apposita piattaforma informatica,  potrà essere trasmessa dalle imprese o dagli intermediari qualificati. Concluso l’esame della domanda, la Regione Calabria comunicherà al beneficiario, a mezzo pec, l’ammissione ai benefici del bonus e, contestualmente, ne disporrà l’immediata erogazione a mezzo di bonifico bancario sull’IBAN indicato in sede di presentazione della corrispondente richiesta.

4- DOTAZIONE FINANZIARIA E RISULTATI ATTESI

Sulla misura sono previsti interventi per 80.000.000 di euro, equivalenti alla erogazione di circa 300.000 voucher occupazionali sull’intero territorio regionale seguendo l’ordine cronologico delle richieste pervenute.

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