Coronavirus, il Governo rinuncia alla procedura accelerata nel ricorso contro l’ordinanza della Regione Calabria

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Coronavirus, il Governo ha rinunciato alla procedura accelerata nel ricorso contro l’ordinanza della Regione Calabria

L’avvocatura dello Stato, per conto del Governo, ha rinunciato alla procedura accelerata con la richiesta di decreto cautelare monocratico al presidente del Tar di Catanzaro nel procedimento aperto contro la Regione Calabria per l’ordinanza della presidente Jole Santelli che consente il servizio ai tavoli, se all’aperto, per bar e ristoranti. Lo hanno annunciato i legali nel corso dell’udienza tenuta stamani. Il presidente del Tar ha quindi fissato per sabato 9 Maggio, alle 9.30 l’udienza collegiale che esaminerà il ricorso.

Cosenza dopo le riaperture concesse dalla Regione

L’ordinanza, in vigore dal 30 Aprile scorso quindi da 6 giorni, resta in vigore e in Calabria tutte le attività consentite dalla Regione sono permesse per legge, e lo saranno in ogni caso almeno finchè non arriverà la decisione del Tar (qualora dovesse essere contraria). I bar, i pub, le pizzerie e i ristoranti che hanno tavolini all’aperto, oltre a poter consegnare il cibo ai clienti con la modalità dell’asporto come previsto dal Dpcm del Governo nazionale, possono continuare a servire gli avventori.

Intanto sono molte altre le Regioni che si stanno allineando alla Calabria o addirittura hanno concesso ulteriori libertà anche più significative (in Sardegna è consentito celebrare le messe con i fedeli in chiesa, in Sicilia hanno riaperto i cimiteri) e da ieri tutt’Italia è entrata nella fase 2 con molte attività consentite dal Governo su tutto il territorio nazionale.

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