Coronavirus, le squadre di Serie A tornano ad allenarsi nei centri sportivi anche nel focolaio padano: ma la Reggina resta ostaggio della follia, ogni calciatore si allenerà in autonomia nei parchi della sua città [DETTAGLI]

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In Emilia Romagna, Lazio, Campania e Sardegna riprendono gli allenamenti individuali nei centri sportivi: in Calabria invece bisognerà aspettare il 18 maggio. Reggina vittima del paradosso, in attesa della promozione in Serie B

Pronti, partenza, via! Da domani in Emilia Romagna le squadre di Serie A (Bologna e Sassuolo sin da subito, Parma e Spal attendono il protocollo ma sono pronte) torneranno ad allenarsi a livello individuale. I governatori emiliani, elogiati subito dalla Lega di Serie A, sono stati poi seguiti dai Presidenti delle Regioni Lazio, Sardegna e Campania: riapriranno dunque i centri sportivi di Roma, Lazio, Cagliari e Napoli, ma ognuna di queste terrà chiuse foresteria, uffici e spogliatoi. La doccia i calciatori la farebbero a casa.

L’ex ministro dello sport, il fiorentino Luca Lotti, ha chiesto al governatore della Toscana di riaprire i campi, si prepara anche la Fiorentina. Così come il Veneto (interessa all’Hellas Verona) e altre Regioni, il ministro Boccia ha detto che non farà ricorso contro i governatori. Al Nord la situazione legata ai contagi è sicuramente ben diversa: Lombardia (Milan, Inter, Brescia e Atalanta) e Piemonte (Torino e Juventus), che sono ancora in seria difficoltà con il virus, dovranno probabilmente aspettare. Partire adesso è obiettivamente impossibile.

Nel panorama di riaperture, anche nello sport la Calabria rimane indietro al pari appunto di Regioni in cui la luce in fondo al tunnel è davvero lontanissima. Ostaggio della follia in questo caso è la Reggina, con i calciatori che risultano penalizzati dalla situazione: al momento il Sindaco Giuseppe Falcomatà sta seguendo il Dpcm imposto dal Governo, il centro sportivo Sant’Agata quindi resterà chiuso almeno sino al 18 maggio. I giocatori amaranto saranno costretti a svolgere gli allenamenti individuali nei parchi o all’aria aperta.

In un mare di dubbi e incertezze però la Reggina aspetta l’ufficialità della promozione in Serie B: il 7 maggio il presidente Francesco Ghirelli chiederà la sospensione del campionato di Serie C e la promozione a tavolino delle prime classificate. Sarà poi la Figc a esprimere il giudizio finale, ma i reggini possono ben sperare. Va chiarito il fatto che, anche se festa sarà, non significa che i calciatori amaranto resteranno a casa per altri due o tre mesi, anzi torneranno ad allenarsi nel pieno rispetto del contratto stipulato con la società del Presidente Luca Gallo. I calciatori non sarebbero più al sicuro all’interno del proprio centro sportivo, visionati da staff medico e tecnico, piuttosto che nel parco vicino casa? Salvo nuove disposizioni delle autorità, toccherà loro aspettare il 18 maggio, sarà la promozione in Serie B l’episodio in grado di ridare serenità a Reggio Calabria e cancellare queste settimane di tristezza e polemica.

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