Movida a Reggio Calabria? Siamo in quarantena da almeno 10 anni, altro che bella vita!

StrettoWeb

Reggio Calabria, le riflessioni di un cittadino su una città triste e depressa ai tempi del Coronavirus

Leggo con grande stupore alcuni articoli riguardanti eventuali sanzioni per la così detta movida cittadina. Comprendo il rischio del periodo, che certamente è presente, ma quello che mi domando è però dove sia questa fantomatica movida a Reggio. E dove (ad esempio l’anno scorso quando nessuno conosceva alcun coronavirus) si sia mai vista negli ultimi anni. Siamo in una città sotto quarantena da anni ed anni, a capodanno la notte non c’era praticamente nessuno per le strade. 10-15 anni fa, sul corso, la notte di San Silvestro non si poteva camminare per quanta gente c’era, quella sì che si poteva definire movida. Io lo ricordo, non so voi. Bisognava parcheggiare alla pineta sotto il ponte della libertà, se si aveva fortuna. Se non a Pentimele o allo Stadio. Per poter passeggiare sul corso. Non abbiamo discoteche, se non qualche lido che mette la musica in estate e che probabilmente quest’anno non riaprirà.

Vorrei ricordare alle istituzioni che a Reggio più che rischio movida, c’è il rischio di una escalation criminale, gente affamata che va in giro a pretendere denari da cittadini già in difficoltà, e tante altre problematiche di rilevanza penale. Il pericolo incombe anche dagli stessi cittadini per bene, la cassa integrazione non arriva e la situazione è sempre più calda che potrebbe portare a soluzioni non proprio legali, altro che spensieratezza.

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

E’ solo di qualche giorno fa la notizia di alcuni spari su una saracinesca. Silenzio pressoché totale. Un discorso spesso rammentato anche da un signore che di cognome fa Gratteri. Siamo in un periodo di prova, ma non solo per il virus, anche per capire chi vuole proseguire con la propria attività e chi no, mandando a casa gente. Fanno più notizia 4 ragazzi che portano quattro soldi ad un bar chiuso da tre mesi ormai, o la fila per comprare un paio di scarpe. Il tutto condito da spazzatura, strade colabrodo e mancanza d’acqua; eppure, oltre al divieto di assembramento, nei vari DPCM quasi si obbliga all’igiene e al lavaggio delle mani…ma con quale acqua? E quale igiene con la spazzatura ogni dove? Non sarà un attentato alla salute pubblica tutto ciò più se non al pari di un eventuale assembramento di 4 gatti di fronte ad un gelataio che non vede un euro da mesi?

Quali sanzioni sono previste per chi contribuisce al contagio attraverso la mancanza di igiene pubblica? Inoltre, se qualcuno pensa non si possa andare in un bar o ristorante a mezzanotte , con l’estate alle porte, lo dica apertamente e faccia risparmiare spese inutili ai gestori, e speranze sempre più miraggio per dipendenti e collaboratori che fino adesso non hanno ricevuto un centesimo dallo Stato che chiede ma non sta dando nulla e nemmeno comunica delle linee guida corrette e coerenti. Un giorno leggiamo che verranno riaperti i confini e gli aeroporti, senza alcuna quarantena. Un altro giorno che a breve apriranno cinema e discoteche. Poi leggiamo di una presunta “escalation” di movida a Reggio Calabria. Sì, qualcuno ha sognato l’alba dei morti viventi forse!!

Tra l’altro, ci sarebbe da domandarsi, quali misure si intendano prendere nei quartieri ghetto di questa città….si andrà anche lì a far rispettare ogni singola regola in maniera ineccepibile? Il virus non fa certo preferenze, non è che predilige l’eventuale calca di fronte un locale piuttosto che alcuni quartieri che non godono di una buona nomina. Poi tutti vanno a fare la spesa e ci si incontra. E chiunque potrebbe essere veicolo di contagio. Se poi questa “stretta” dovesse riguardare prevalentemente, “al solito”, il lungomare ovvero per essere precisi, da Cesare alla Stazione centrale, e quelle 4 attività semi aperte, lo si dica pure…che se fare una passeggiata o mangiare un gelato deve essere un’ansia continua, con il rischio di essere inseriti in qualche assembramento, ve lo potete pure tenere il km più bello d’Italia, ce ne faremo una ragione. E vi potete tenere pure le chiavi delle attività.

Sinceramente è giusto che ci sia controllo, ma evitiamo di parlare di movida a Reggio Calabria cortesemente che facciamo ridere i polli, specialmente in un momento come questo, non siamo a Rimini o a Milano Marittima, non lo eravamo l’anno scorso e tanto meno lo saremo quest’anno.

Semmai la movida è a bordo strada, infatti tanti sacchi di spazzatura generano un assembramento che poco ha a che fare con la sanità e l’igiene!!!

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