Reggio Calabria, il primo giorno della “fase 2” con migliaia di reggini che sono tornati a riappropiarsi dei propri spazi e della propria città: si passeggia in centro rispettando le misure di sicurezza anti-Contagio
Torna a battere il cuore di Reggio Calabria dopo due mesi di ferreo lockdown: i reggini hanno rispettato la chiusura con enorme senso di responsabilità, compiendo sacrifici enormi, e oggi hanno risposto in modo egregio al primo giorno della “fase 2”. Come possiamo osservare nella gallery a corredo dell’articolo, nel pomeriggio in migliaia sono tornati a riappropiarsi dei propri spazi nel cuore della città, sul corso Garibaldi e sul Lungomare Falcomatà. I familiari sono usciti insieme, gli amici e i congiunti si sono rivisti dopo molto tempo e hanno mantenuto il metro di distanza riscoprendo il piacere di passeggiare all’aperto, sgranchirsi le gambe e farsi una chiacchierata. Tutto si è svolto sotto gli occhi vigili delle forze dell’ordine che hanno presidiato il territorio e non hanno riscontrato anomalie.
Oltre al passeggio e alla pratica di attività sportiva, hanno riaperto anche bar, pizzerie e ristoranti che da oggi potranno servire i clienti con il servizio dell’asporto. Quindi i cittadini possono andare a prendere cornetti, cappuccino, caffè, pasticcini, gelato, pizza, rustici e qualsiasi altro prodotto gastronomico, purchè lo portino a casa per la consumazione. A Reggio Calabria resta proibito servire nei tavoli all’aperto, come invece sta accadendo regolarmente in molti altri comuni calabresi grazie all’ordinanza della Regione Calabria. Ma da oggi tutti i locali sono comunque aperti, e in molti hanno deciso di interrompere il servizio di consegna a domicilio, ben più costoso, visto che da oggi i clienti potranno liberamente recarsi a ritirare i prodotti direttamente da asporto, rispettando le misure di sicurezza mentre ordinano, aspettano ed eventualmente fanno la fila.
La città torna a vivere, seppur parzialmente: bisognerà ancora attendere il 18 Maggio per l’apertura dei negozi, e il 3 Giugno per l’apertura di parrucchieri, estetisti, tatuatori, barbieri e per potersi recare a consumare nei ristoranti, nelle pizzerie, nei pub e nei bar. A meno che il Comune non decida di recepire l’ordinanza della Regione, o il Governo non consenta ulteriori aperture anticipate per quei territori come la Calabria che già da due settimane hanno azzerato il contagio da Coronavirus.
Molti, da cittadini a imprenditori e lavoratori, lo auspicano con tutta la voglia e l’entusiasmo di ripartire.