Una violenta, premeditata e organizzata aggressione in mezzo alla piazza di Taurianova, armi in pugno, ha messo in pericolo la vita di un 30enne
Una scena che ricorda tempi lontani e superati, una violenta, premeditata e organizzata aggressione in mezzo alla piazza di Taurianova, armi in pugno, che ha messo in pericolo la vita di un 30enne della locride, ricostruita grazie alla minuziosa indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova.
Ieri mattina infatti, i militari della Compagnia di Taurianova hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo Ottavio Sferlazza, a carico dei fratelli Giuseppe Larosa, 42 anni e Rocco Larosa 43 anni, pluripregiudicati, e del cugino 29enne Mario Maduli, tutti di Taurianova, poiché ritenuti responsabili del reato di tentato omicidio in concorso.
L’attenta analisi delle videocamere, dei cellulari sequestrati, delle testimonianze, integrate da altre attività tecniche, ha consentito ai Carabinieri reggini di identificare compiutamente i 3 aggressori, parenti tra di loro, due dei quali pluripregiudicati per vari reati, ed ha permesso anche di acclarare il movente del grave gesto delittuoso. L’aggressione era infatti riconducibile ad un contesto di atti sessuali compiuti della vittima con ragazzi di giovanissima età, anche della Piana di Gioia Tauro, e i tre malviventi avevano l’obiettivo di ottenere una privata e medievale “giustizia”. In realtà, proprio per tali condotte a danno di minori, la stessa vittima, nell’aprile dello scorso anno, è stato a sua volta attinta da ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita all’esito delle specifiche indagini svolte dagli stessi Carabinieri di Taurianova.
I tre arrestati, tutti ristretti in carcere, chiudono il cerchio su una complessa vicenda, su cui è stata fatta piena chiarezza dai Carabinieri e dalla Autorità Giudiziaria di Palmi, colpendo anche coloro che con brutale violenza volevano ottenere una vendetta sommaria e ingiustificabile.