Coronavirus, parla il direttore artistico del Teatro Orione di Roma: “il 99% dei teatri non ha spazi esterni per riprendere l’attività. Al chiuso costi impossibili da sostenere. Il bonus di maggio per i lavoratori dello spettacolo non è arrivato”
Carlo Oldani, direttore artistico del Teatro Orione di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Mattina con noi” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Tv Italia (ch. 264 dtt).
Sulla riapertura dei teatri. “Chi ha la possibilità di poter utilizzare un proprio spazio esterno può riprendere la propria attività –ha affermato Oldani-. Purtroppo però il 99% dei teatri non ha questa possibilità. Teoricamente dal 15 giugno si poteva rientrare anche nei teatri al chiuso, ma la situazione non permetteva ai grandi teatri come il nostri di circa mille posti di ospitare gli spettacoli. Il grande problema è che ad oggi è consentita la presenza, tra attori, staff e pubblico, di massimo 200 persone. Un teatro che può ospitare mille posti improvvisamente si ritrova con al massimo 180 biglietti venduti, impossibile da sostenere. Alcuni piccoli teatri da 100 posti hanno ridotto la propria capienza fino a 36 ed hanno cercato di fare qualcosa. Chi riesce a rientrare delle spese è giusto che lo faccia, per i grandi teatri invece è impensabile. Durante il lockdown le spese non si sono fermate, mentre gli incassi si sono azzerati. Chi non navigava nell’oro ha visto un debito accumularsi per mesi. Gli aiuti ci sono e ci sono stati, anche se non c’è stata una rapida risposta. Ci sono stati prestiti con garanzia dello Stato, anche nel Lazio c’è stato un prestito e una parziale copertura degli affitti. Speriamo nel contributo a fondo perduto extra Fus. Il bonus di maggio per i lavoratori dello spettacolo non è arrivato, c’è ancora chi sta aspettando quello di aprile. I nostri dipendenti in cassa integrazione invece stanno ancora aspettando quella di marzo”.