Reggina in B, Gianluca Savoldi a StrettoWeb: “adesso la Serie A? Un passo alla volta”, poi su Menez risponde così

StrettoWeb

Continua la festa in casa Reggina dopo la promozione in Serie B. Abbiamo affrontato l’argomento con un grande ex amaranto, l’attaccante Gianluca Savoldi

Il sogno si è avverato. La Reggina si è svegliata in Serie B, al termine del Consiglio Federale di ieri è stata confermata la promozione del club amaranto nel campionato cadetto. Tutta la città si è colorata d’amaranto, già dal primo pomeriggio i tifosi sono scesi in strada per festeggiare l’importante traguardo. Grande entusiasmo fino a tarda serata, anche i calciatori si sono scatenati tra canti e balli. Il nuovo appuntamento è fissato per venerdì all’Arena, Reggio Calabria ha ancora voglia di festeggiare. Continuano ad arrivare reazioni da parte di ex calciatori, abbiamo contattato Gianluca Savoldi, grande protagonista della Reggina del passato, ecco quanto dichiarato ai microfoni di StrettoWeb.

LA PROMOZIONE IN SERIE B“Sono contentissimo. Ho vestito tante maglie nella mia carriera, ma il feeling che ho avuto a Reggio Calabria è stato speciale, uno dei ricordi più belli. Ho un grande affetto per questa piazza, la promozione è stata strameritata dopo anni di sofferenza. Non è stato tutto facile, i tifosi hanno dovuto ingoiare bocconi amari, anche io ho evidenziato alcune problematiche del passato. Adesso finalmente è tornato l’entusiasmo ed il merito è stato di una grande dirigenza. Ma voglio sottolineare il sostegno dei tifosi, l’ambiente è stupendo”. 

I PRINCIPALI MERITI DELLA STAGIONE “Sono stati tutti importanti, dal presidente ai calciatori fino al tecnico Toscano. Ma io voglio mettere in risalto il lavoro svolto da Massimo Taibi. Gallo ha portato alcuni calciatori di spessore ma, vincere, non è mai scontato. L’allenatore ha dimostrato di avere le spalle larghe, a Reggio c’è anche pressione e non ti puoi permettere di fallire. Toscano è stato un leader, merita un elogio particolare. Poi c’è ovviamente il presidente, ha investito tanto ed i risultati sono subito arrivati”.  

savoldi regginaI CALCIATORI DECISIVI PER LA CAVALCATA“Sicuramente Corazza è stato una rivelazione, ma non lo scopriamo adesso. E’ uno dei principali protagonisti, ma non dimentichiamoci di Denis, un attaccante di personalità e di carattere. Il suo contributo è stato determinante”. 

MENEZ E ALTRI COLPI DI SPESSORE“Dipende dal contesto, bisogna guardare il disegno che ha in mente il dirigente sportivo. Le qualità tecniche non sempre bastano, un calciatore deve essere funzionale al progetto, bisogna valutare un giocatore in un sistema di squadra. E’ difficile dare un giudizio in assoluto, ricordo la prima campagna acquisti del presidente Gallo, sono arrivati calciatori di nome che però non hanno dato il giusto contributo. Io cambierei il meno possibile, la base c’è. Stravolgere non sempre porta risultati, con qualche innesto questa squadra può fare bene anche in Serie B. I nomi non mi entusiasmano”. 

SUBITO LA PROMOZIONE IN SERIE A O UN CAMPIONATO TRANQUILLO? “Non conosco gli obiettivi, il presidente Gallo punta sempre in alto, sicuramente l’intenzione è quella di costruire una squadra per disputare un campionato da professionista. Per il salto di categoria bisogna fare un passo alla volta, io di carattere sono prudente. Non è il caso del numero uno amaranto che, invece, è molto ambizioso. Non sempre il doppio salto è positivo, poi si rischia di soffrire in Serie A. Ma con una società solida si può programmare al meglio. La Reggina costruirà una squadra con la mentalità per provare sempre a vincere”.  

SULLA RIPRESA DELLA SERIE C CON PLAYOFF E PLAYOUT “E’ una situazione di emergenza e sono state prese delle decisioni drastiche. Mi piange il cuore per alcune squadre, come il Gozzano. Non hanno torto a lamentarsi, il campo non aveva ancora sancito la retrocessione, come anche Rimini e Fano. Qualcuno doveva essere penalizzato e purtroppo è successo a loro. Per i playoff la formula non mi convince, secondo me hanno sbagliato ad includere così tante squadre. Ho parlato con alcuni direttori sportivi, non tutti i club sono in grado di rispettare il protocollo. Già mi sembrava prima una formula assurda, adesso ancora di più”. 

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