Reggina, chi ce lo doveva dire…

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Reggina, chi ce lo doveva dire (a noi)… dopo tutto quello che è successo negli ultimi anni: ma ora, tutti, meritiamo di festeggiare

Reggina, chi ce lo doveva dire (a noi)…

A noi, tutti, intesi come REGGINI. Reggini tifosi di Reggio e della Reggina. Indistintamente dal fotografo, commerciante, giornalista, calciatore, agricoltore, bambino. Tutti siamo sempre stati Reggini, ma oggi gridarlo è più bello. Siamo Reggini, tifosi della Reggina, e oggi possiamo esultare perché la squadra amaranto è tornata in Serie B dopo tanti anni, aspettando un verdetto per cui – in certi momenti – aveva perso anche le speranze.

Chi ce lo doveva dire…

  • Chi ce lo doveva dire dopo che, proprio quattro anni fa, esattamente quattro anni fa, l’8 giugno 2016, la Reggio calcistica subiva una caduta triste e dolorosa
  • Chi ce lo doveva dire dopo Leonforte, Piraino, Sarno, Scordia…
  • Chi ce lo doveva dire dopo che “in Serie B non torneremo più” o “non c’è nenti
  • Chi ce lo doveva dire dopo “i 300 paganti” e “se c’è ancora lui allo stadio non vado
  • Chi ce lo doveva dire dopo “gli stenti” in campo e sul mercato, dopo le salvezze sofferte, i sacrifici di chi “c’è stato” e “ha fatto” per arrivare fin qui

E ancora…

  • Chi ce lo doveva dire, un anno e mezzo fa, a cavallo del 2019, che un imprenditore di fuori Reggio avrebbe deciso di investire in questa maniera sul club amaranto
  • Chi ce lo doveva dire dopo che, l’estate scorsa, “ci sono Bari, Catanzaro, Ternana, Catania, non saliremo mai
  • Chi ce lo doveva dire dopo che: “Denis e Reginaldo, la Reggina ha preso l’Inps
  • Chi ce lo doveva dire che questa sarebbe stata “la stagione dei record”
  • Chi ce lo doveva dire dopo che “la Reggina avrà un calo
  • Chi ce lo doveva dire dopo che: “Minuti di recupero? Ad oltranza, fin quando non segna la Reggina
  • Chi ce lo doveva dire, anni fa, che la promozione della Reggina sarebbe arrivata dopo una pandemia che ha scosso il mondo intero. Come si suol dire “si ndu nzunnaumu, carìumu ru lettu

Chi ce lo doveva dire (a noi) che dopo tutto questo, dopo mesi che sembravano secoli e settimane (le ultime) che sembravano anni, a Reggio si sarebbe potuto tornare a festeggiare. C’è chi aveva perso le speranze, chi è sempre stato ottimista, chi viveva alla giornata e chi si esaltava o deprimeva in base agli eventi. Ma ora, tutti – e di nuovo il fotografo, commerciante, giornalista, calciatore, agricoltore, bambino – siamo lì a festeggiare. Indistintamente. Perché oggi, più che mai, siamo tifosi REGGINI, tifosi di Reggio e della Reggina. Avanti Reggina, per una nuova rinascita. Perché… i tempi belli sono tornati…

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