Reggina 2019-2020, il pagellone di StrettoWeb: dal capolavoro della dirigenza ai protagonisti in campo

StrettoWeb

Dopo aver ripercorso la splendida stagione della Reggina in 10 tappe, diamo i voti: ecco il pagellone di StrettoWeb 2019-2020

E’ tempo di giudizi. E’ tempo di esami. Quelli scolastici, nonostante l’emergenza, saranno tra una settimana, ma non stiamo qui a parlare di scuola. Parliamo di calcio. Parliamo di Reggina. Lei, in quanto ad esami, ne ha compiuti già abbastanza. Superati? A pieni voti. Il “premio” è arrivato due giorni fa, 8 giugno 2020, con il lieto annuncio della promozione.

Adesso, a conti fatti, e dopo aver ripercorso la splendida stagione in 10 tappe, diamo i voti.

Ecco il pagellone di StrettoWeb.

LA DIRIGENZA

LUCA GALLO: 10 – Partiamo dal punto più alto della piramide. Voto? Il massimo. Motivo? Servono poche parole. Dare a Cesare quel che è di Cesare. Anzi, dare a Luca quel che è di Luca. Scelte aziendali, manageriali, tecniche. Tutto alla perfezione. Promette e poi mantiene. E si affida alle persone giuste. “La Serie B è solo il 30% del mio progetto“, aveva detto un anno e mezza fa. Bene, curiosi di scoprire il restante 70…

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

MASSIMO TAIBI: 9 – Se non ci fosse un “prima”, di lui si potrebbe dire: “Non è stato difficile operare sul mercato con un budget ed una disponibilità importante“. Peccato solo che la stagione precedente avesse fatto comunque benissimo pur con molto meno. Ha sempre detto: “Prima gli uomini e poi i calciatori“. E, al netto di qualche “scettico estivo” su carta d’identità di alcuni nuovi arrivi, rivoluzione della rosa e tantissimi calciatori, bisogna dargli pienamente ragione. Ha vinto lui. E, da qui, voto massimo. D’altronde, il suo nome…

ANDREA GIANNI: 8 – I meriti sono anche da attribuire all’ormai ex Direttore Generale amaranto. Persona a modo, molto corretta ed equilibrata nei giudizi e nelle sue uscite pubbliche. Ha ben contribuito a quest splendida stagione.

L’ALLENATORE (E STAFF COMPRESO)

DOMENICO TOSCANO: 10 & Lode – (E staff compreso) non è una frase messa lì per riempire lo spazio di scrittura, ma ha una sua valenza importante. Un buon 30% (minimo) del grande lavoro svolto dal tecnico amaranto è da attribuire ai suoi validi collaboratori. Ma sminuire il lavoro del tecnico è delitto: Toscano guida il suo gruppo alla perfezione. Bastone e carota, saggia gestione della condizione fisico-atletica di ognuno, lettura del match spesso determinante con cambi azzeccati al seguito, difesa a spada tratta dei suoi ragazzi anche nei (pochissimi) momenti di difficoltà. E con un gruppo così numeroso non era facile, anche perchè vincere è sempre difficile. Farlo con un tale distacco e predominio su tutte le altre, ha pochi precedenti nella storia.

L’AREA COMUNICAZIONE

AREA COMUNICAZIONE: 8 – “Abbiamo una comunicazione da Serie A“, uno dei messaggi più frequenti sui social. Beh, è la verità. Il grande lavoro svolto dall’Area Comunicazione amaranto è encomiabile. In ogni campo, prima, durante e dopo, tempestività, puntualità, precisione, attenzione. Ma, soprattutto, un mare di idee. Dagli emozionanti “film della gara” alle ottime iniziative social.

I CALCIATORI

ENRICO GUARNA: 7.5 – Ha la fortuna di essere protetto da una difesa super e, a volte, dai… pali. E, al netto di qualche sbavatura, spesso risponde presente ed è anche decisivo. Come ad esempio nella parata su Fischnaller contro il Catanzaro all’andata, il cui tiro finisce proprio sul palo.

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

GIUSEPPE LOIACONO: 8.5 – “Toccatemi tutto ma non Loiacono“. E’ stato più o meno questo il pensiero di Toscano per tutta la stagione. Fosse per lui, infatti, il difensore avrebbe giocato anche zoppo o malato. Non ci rinuncia quasi mai. E per forza… A qualche errore iniziale (Vicenza in Coppa Italia e rigore causato contro la Cavese) risponde alla grande per tutto il resto della stagione. Esperienza, leadership, personalità, grandi doti atletiche. E, come detto, sempre l’ultimo – per volere del mister – ad uscire dal campo. Si vocifera che fosse lui, e non il custode, a chiudere a chiave il Granillo al termine delle partite.

MARCO ROSSI: 8 – Un veterano. Il classico difensore forte, elegante e silenzioso. Mette la sua grande esperienza al servizio della squadra e dimostra di aver calcato campi di categoria superiore. Un’altra certezza da cui ripartire.

DAVIDE BERTONCINI: 7.5 – Paga per qualche infortunio di troppo che ne condiziona l’andamento, ma in campo non si discute. Da centrale dei tre, guida la difesa con una sicurezza disarmante. Di testa sono tutte sue e l’anticipo è una delle sue doti migliori.

DANIELE GASPARETTO: 7.5 – Cosa dire? In tanti si stupiscono del perché nella prima parte giochi poco. Ma dei colleghi di reparto altrettanto validi e un vecchio problema fisico che si trascinava dall’estate influiscono molto. Poi, nel girone di ritorno, si prende la scena. “The Wall” è il soprannome affibbiato ad un altro difensore, ma decidiamo di violare benevolmente i diritti di copyright.

EDOARDO BLONDETT: 7.5 – E’ il jolly difensivo amaranto. Gioca ovunque e dove serve, sacrificandosi anche in ruoli non suoi. E’ stato al centro dopo l’infortunio di Bertoncini, è stato al fianco del centrale, è stato sulla destra durante l’emergenza esterni, resistendo stoicamente.

PAOLO MARCHI: 6 – Lungodegente causa infortunio. Gioca qualche gara all’inizio e alla fine e non demerita. Sfortunato.

DESIDERIO GARUFO: 7.5 – Se Blondett è il jolly della difesa, lui è il jolly della promozione. Vuoi salire? Compra Garufo! Sembrerebbe uno spot pubblicitario, ma nei fatti è la realtà. Arriva in piena estate dopo diversi infortuni e col tempo si fa apprezzare dal gruppo e dalla società, che poi decide di tesserarlo. Scelta azzeccatissima. Lui nel frattempo corre, corre sempre. Ce lo siamo immaginati, durante il lockdown, correre intorno al tavolo di casa…

GABRIELE ROLANDO: 7.5 – Tecnicamente di un’altra categoria. Corsa, velocità, capacità di saltare l’uomo. Questo indistintamente, a destra o a sinistra. Furia!

NICOLAS BRESCIANI: 6.5 – Anche lui molto sfortunato. Per tutto il girone di ritorno è out per un infortunio, ma nella prima parte dimostra di che pasta fosse fatto. Prezioso il gol a Terni.

MATTEO RUBIN: 6.5 – E’ tra i più esperti. E l’esperienza insegna la pazienza, la pazienza di aspettare e sfruttare il momento giusto. Senza pandemia sarebbe stato probabilmente tra i protagonisti del finale di stagione.

DANIELE LIOTTI: 6.5 – Arriva a gennaio ma è subito titolare, anche per via dell’emergenza esterni. Fa vedere buone cose, ma ancora c’è tanto da scoprire. L’adattamento obbligatorio ed immediato non aiutano, ma lui le toglie via con un calcio. Quale? Quello che scaglia il pallone contro la porta della Ternana da 30 metri. Missile!

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

FRANCESCO DE ROSE: 8.5 – IL CAPITANO! Non molla mai, morde le caviglie, incita i compagni, sempre addosso all’avversario, sempre a pressare, sempre col fiato sul collo. E’ praticamente ovunque, magari ve lo ritrovate pure a casa vostra. Nel dubbio, chiudetevi a chiave…

NICOLO’ BIANCHI: 8 –  E’ l’altro asso nella manica di Toscano. Coppia fissa con De Rose, tra corsa, fisicità e muscoli. Non disdegna giocate di pregevole fattura e assist. Il centrocampista che tutti vorrebbero.

DIMITRIOS SOUNAS: 8 – Che giocatore! E’ il più completo della rosa amaranto. Salta l’uomo, conclude a rete, serve l’ultimo passaggio, legge la gara, gioca d’anticipo, grande tackle. Sa fare tutto. Si dice anche che Guarna abbia rischiato il posto in porta per qualche partita. Toscano ha pensato a lui…

RIGOBERTO RIVAS: 7 – Nella prima parte fa intravedere le sue qualità, nella seconda esplode. E poi c’è un gol che sta molto a cuore ai tifosi amaranto…

ALBERTO DE FRANCESCO: 6.5 – Tanta concorrenza e la difficoltà a collocarlo in campo ne condizionano il suo utilizzo, ma rimane intatta la tecnica ammirata qualche anno fa.

MATTI LUND NIELSEN: 6.5 – Ordine ed esperienza a centrocampo. Ed è quello che fa, al netto di qualche spezzone di gara così così.

LORENZO PAOLUCCI: 6.5 – Di Rubin abbiamo detto che è stata anche l’esperienza a portare pazienza per attendere il momento giusto. Lui esperto non è, in quanto è ancora giovane, ma dimostra una maturità da veterano. Ha le qualità per giocare da titolare, ma la concorrenza al centro del campo è foltissima. E lui cosa fa? Entra a Lentini e arriva la rimonta, entra contro la Viterbese e si guadagna il rigore, parte dall’inizio a Picerno e segna dopo 5 minuti. Gioiello prezioso!

FRANCESCO SALANDRIA: 6.5 – Un voto lo merita anche lui, seppur abbia contribuito alla promozione solo per metà stagione. Idolo dei tifosi, dimostra più volte grande attaccamento alla maglia e sacrificio.

NICOLA BELLOMO: 8 – Lui ti manda in porta e tu devi segnare. E’ quello che sa fare meglio, è quello che ha fatto quest’anno. Gioca nel suo ruolo naturale, il trequartista, e fa vedere al massimo il suo repertorio.

SIMONE CORAZZA: 8.5 E’ l’uomo simbolo specialmente del girone d’andata. Tra gli attaccanti che arrivano a Reggio in estate è quello che gode di una minore luce dei riflettori, ma bastano poche partite per rendersi conto di quello che farà. C’è un periodo in cui segna da qualsiasi posizione. Siamo convinti che, nel periodo da settembre a novembre, avrebbe fatto gol anche da bendato. Manna dal cielo!

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

GERMAN DENIS: 8.5 – Paga qualche acciacco iniziale e una condizione fisica da recuperare. Diciamo che si fa attendere, ma così è più bello. I primi due gol sono al Picerno, ma poi non si ferma più. Entra dalla panchina e decide le partite, si incarica di battere i rigori che “scottano”, segna gol bellissimi e trascina la squadra come un grande leader. Chapeau!

REGINALDO: 8 – Diventa l’idolo della Sud già ad inizio agosto, in Coppa Italia. Serio professionista, lo si è visto allenarsi al Sant’Agata anche il giorno di Ferragosto. I risultati? Arrivano subito, quando il campionato comincia e lui va già a mille. Prezioso uomo-assist e decisivo più volte, come ad esempio a Lentini…

DOUMBIA: 6.5 – Recupera dall’infortunio e appena si rimette in gioco va nuovamente out. E’ successo più volte durante la stagione, ma non può far altro che prendersela con la sfortuna. Il riscatto? La finta al diretto avversario a Catanzaro e l’assist per Rivas.

MANUEL SARAO: 6.5 – E’ la “torre” che mancava in rosa, il classico calciatore utile nei finali di gara per provare a tenere il pallone lontano dalla difesa o scardinare le retroguardie avversarie in caso di gara bloccata. Qualche volta parte titolare ma il tempo per dimostrare il suo valore è poco. Suo l’ultimo gol della stagione.

MASTOUR, FARRONI, GERIA: S.V. – Esenti da giudizio.

Condividi