Un imprenditore messinese, già condannato per reati di mafia, è destinatario dell’odierna misura degli arresti domiciliari
La DIA di Caltanissetta sta eseguendo un’ordinanza di applicazione di misure interdittive e di arresti domiciliari, emessa dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica nissena, nei confronti di 9 persone, a cui sono stati contestati i reati di bancarotta fraudolenta e il concorso nel reimpiego di beni di provenienza illecita, tra cui un imprenditore messinese, già condannato per reati di mafia e destinatario dell’odierna misura degli arresti domiciliari, ed uno napoletano, impegnato nell’associazionismo industriale e nell’antiracket. La DIA sta inoltre eseguendo il sequestro di 3 imprese, il cui valore complessivo è stimato in oltre 1 milione e mezzo di euro, interessate per i lavori di ampliamento del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta.
Sicilia, bancarotta fraudolenta: arresti domiciliari per imprenditore messinese, le precisazioni dell’associazione FAI Pomigliano d’Arco
“In merito alla odierna operazione della DIA di Caltanissetta nell’ambito di un’inchiesta antimafia che ha visto coinvolte nove persone, la Federazione Antiracket Italiana rileva il coinvolgimento di un imprenditore iscritto all’associazione FAI Pomigliano d’Arco, il quale peraltro non ha mai ricoperto incarichi direttivi all’interno del movimento. La FAI Pomigliano d’Arco ha provveduto quindi all’immediata sospensione dell’imprenditore dall’elenco dei propri iscritti”, è quanto affermano il presidente Fai, Luigi Ferrucci ed il Presidente Fai di Pomigliano D’Arco, Salvatore Cantone.