A Reggio mancava solo Klaus

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Reggio Calabria, le elezioni comunali e una politica allo sbando

A Reggio mancava solo Klaus Davi. Adesso il circo, mediatico e politico, è completo.

Manca figurativamente parlando solo il candidato del centrodestra ma la coalizione ha già da parecchio assunto le sembianze degli artisti di strada alle prime esperienze.

Klaus Davi si definisce giornalista ed imprenditore della comunicazione.

La sua campagna promozionale  – avallata troppo semplicisticamente dai sindaci della Locride – ha ottenuto l’effetto opposto: migliaia di nordisti che, pronti a trascorrere le vacanze in Calabria hanno pensato bene di “virare” verso altre regioni, in cui forse le parole ed il buon senso vengono sprecate con maggiore riflessione ed efficacia. Non a muzzum. Per amor di verità bisogna rimarcare che negli ultimi anni l’impegno del giornalista per San Luca (dove è consigliere comunale) e per la Regione appare costante e sincero, probabilmente maggiore di alcuni altri rappresentanti calabresi autoctoni ad oggi irrintracciabili.

Davi scende in campo ma con idee contraddittorie. Riserva pensieri cortesi nei confronto dell’uscente sindaco Falcomatà “che si è impegnato”, “per lui non era facile vista la voragine di debiti lasciati da Scopelliti”.

E dunque se Falcomatà è così bravo perché Davi decide di candidarsi?

Quali sono le sue idee per la città, quali i programmi, chi sosterrà la sua campagna elettorale? Non sarà invece l’ennesima (scarsa) trovata pubblicitaria sulle spalle di Reggio e dei reggini…

La città dello Stretto che a Settembre sarà chiamata ad eleggere Sindaco e consiglio comunale è costretta a subire ed ingoiare continui bocconi amari.

Da una parte un uscente in crisi di credibilità e affidabilità, sempre pronto a scaricare le responsabilità sugli “altri” e mai su “se stesso”, nonostante sia a palazzo San Giorgio da sei anni. Dall’altra parte un centrodestra autolesionista, che fatica a trovare la sintesi e una figura in grado di unire e condurre la coalizione ad una plausibile vittoria. Ci sono poi le figure civiche che da mesi (ad eccezione del lockdown) “consumano” riunioni e dichiarazioni, cercano spazi nel dibattito politico cittadino ma non riescono ancora ad andare al concreto, restando fermi al palo con il rischio di perdere il treno della competizione elettorale.

Reggio sembra abbandonata ad un futuro ancor più cupo, tra personaggi in cerca d’autore e una politica irrispettosa dei cittadini.

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