Elezioni Comunali Reggio Calabria, anche il prof. Massimiliano Ferrara dice “no” alla Lega: “fa piacere la considerazione, ma non è il mio mestiere”
Mentre la popolarità del Sindaco uscente Falcomatà crolla ai minimi storici (secondo l’autorevole Governance Pool del Sole 24 Ore pubblicata ieri si gioca l’ultimo posto sui 105 principali Comuni d’Italia con Leoluca Orlando di Palermo e Virginia Raggi di Roma), a Reggio Calabria pullulano da ogni dove candidati a Sindaco in vista delle elezioni amministrative di Settembre: da Saverio Pazzano del collettivo “La Strada” con il sostegno di De Magistris al grillino Fabio Foti, dall’outsider Angela Marcianò all’ex presidente di Confindustria Andrea Cuzzocrea con una lista importante come quella di “Mezzogiorno in Movimento”, sono tanti gli sfidanti di Falcomatà da non sottovalutare nell’era del voto disgiunto in cui con una grande frammentazione e un forte malcontento nei confronti dell’Amministrazione uscente può bastare anche un 10% al primo turno per finire al ballottaggio e giocarsi la vittoria da super-favoriti. Al momento hanno annunciato di volersi candidare a Sindaco anche il noto massmediologo Klaus Davi, Nino Liotta con la lista “Nuova Reggio“, Enzo Vacalebre per “Alleanza Calabrese“, Maria Laura Tortorella con il “Laboratorio politico Patto Civico” e Fabio Putortì con “MITi – Unione del sud“. Insomma, siamo già a 10 candidati anche se quello che fa più rumore al momento è quello che non c’è. Nessuno di questi 10, infatti, corre con il Centro/Destra che è riuscito fino al momento a mantenere compatta tutta la coalizione ma non ha ancora individuato l’aspirante primo cittadino.
I 4 principali partiti (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e UDC) hanno tenuto ieri l’ultima interpartitica confermando la loro unità mentre negli ultimi mesi altri importanti esponenti del Centro/Destra reggino come Peppe Sergi e Pasquale Morisani hanno già presentato un movimento con tanto di nome e simbolo che lascia immaginare come abbiano una lista già pronta a scendere in campo. Il problema resta il candidato. E da quando, in base agli accordi presi a Roma dai vertici della coalizione, la palla è finita nelle mani della Lega, le difficoltà sono aumentate a dismisura. Un candidato leghista a Reggio Calabria non si può fare, e non si farà. Troppo pesante l’etichetta di quella che è pur sempre la Lega Nord, per presentarsi davanti agli elettori a chiedere un voto all’insegna del rinnovamento. La base del Centro/Destra ne è consapevole e a Reggio anche la classe dirigente più ambita si sta defilando.
Quello di Ferrara è solo l’ultimo rifiuto alle tante proposte che negli ultimi giorni la Lega sta cercando di mettere sul tavolo per individuare il candidato giusto per riportare il Centro/Destra al timone di Palazzo San Giorgio. Una sfida tutta in discesa, spianata dallo stesso Falcomatà per quello che ha combinato negli ultimi 6 anni (nelle ultime ore è riuscito a farsi bacchettare persino dai grillini sulle credenze anti-scientifiche dopo l’insulso stop all’installazione delle antenne 5G!!!), ma che si è improvvisamente fatta più complicata da quando è la Lega ad avere nelle mani il timone della coalizione. Per decisioni dall’alto, senza radicamento sul territorio.
Come abbiamo già visto, c’è solo l’imbarazzo della scelta.