Reggio Calabria, Antonino Carlo Fazio: “scusate, ma non mi candido. La Lega è incapace di guidare la coalizione di centrodestra, non ho intenzione di perdere la mia credibilità”

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Antonino Carlo Fazio: “trovo inconcepibile che in un città come Reggio Calabria, culla storica della Destra, quella vera, valoriale e coraggiosa, abbia abdicato in maniera così passiva ad un alleato (la Lega) che, ad oggi, non ha saputo gestire la responsabilità che gli è stata affidata”

Di seguito la lettera integrale di Antonino Carlo Fazio, esponente di Fratelli d’Italia, in cui annuncia la non candidatura alle imminenti elezioni comunali di Reggio Calabria accusando la Lega di essere “incapace di guidare la coalizione di centrodestra”.

“Chiedo scusa! Mi preme porgere le mie scuse a tutti i cittadini reggini che in questi 5 anni di lavoro mi sono stati vicini, mi hanno sostenuto, apprezzando, nel mio piccolo, quello che ho cercato di fare per il bene della città e della comunità tutta”, scrive Antonino Carlo Fazio. “Chiedo scusa a loro –sottolinea- perché il lavoro svolto in questi anni col mio partito avrebbe dovuto portare ad una mia candidatura al Consiglio Comunale, di modo che io potessi provare ad entrare a Palazzo San Giorgio e poter avere in mano uno strumento Istituzionale per poter dare più peso alle mie idee, alle mie parole, figlie di quelle necessità che la popolazione spesso lamentava con me e in me vedeva un punto di riferimento, che ha sempre trovato come Dirigente di partito, attenzionando le criticità di una città martoriata da 6 anni di pessima amministrazione, con l’obiettivo di rendere il mio agire ancora più concreto in qualità di Consigliere Comunale. Non sono un presuntuoso e non parlo con la sicurezza di chi sarebbe riuscito a raggiungere l’obiettivo, ma sono certo che i cittadini per bene avrebbero apprezzato e ripagato quanto fatto in questi anni, o forse no, non lo sapremo mai! Ma la situazione venutasi a creare non mi permette di poter giocare una partita che pone in essere una mancanza assoluta, un problema che risponde al nome di credibilità”!

“Si –prosegue– proprio la stessa credibilità che accompagna la mia vita, il mio agire, i miei ideali, perché, come diceva il compianto Giudice Rosario Livatino, vittima della barbarie mafiosa siciliana, “Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili!” Ecco il motivo del mio sentimento di “scuse” verso tutti coloro i quali da mesi e mesi, con telefonate e messaggi, mi incitavano a candidarmi per poter essere un loro punto di riferimento; ma una persona credibile come me, non trova le condizioni necessarie per potersi candidare in un contesto tanto poco credibile come quello che sta vivendo il centrodestra in questa delicata fase storica. Trovo inconcepibile che in un città come Reggio Calabria, culla storica della Destra, quella vera, valoriale e coraggiosa, abbia abdicato in maniera così passiva ad un alleato (La Lega) che, ad oggi, non ha saputo gestire la responsabilità che gli è stata affidata (o forse appropriata autonomamente)! Perché anche quando io accettassi una situazione simile (come ammetto di aver fatto inizialmente tappandomi il naso) è inaccettabile che ancora ad oggi, non si sappia per certo chi sia il candidato a Sindaco della coalizione; un po’ come se decidessi di far parte di una squadra di calcio, senza sapere chi sia il mio allenatore! Allora mi chiedo: perché quest’arrendevolezza nei confronti di una situazione che rischia fortemente di portarci da nessuna parte? Perché non si riesce ad avere un moto d’orgoglio rivendicando quello che è nostro, quello che la gente chiede, quello che Reggio è, una città di destra! Perché?”

“Forse perché – rimarca– all’amore della città, tanto decantato dalle centinaia di candidati, si cela un interesse personale, fatto di potere, dedito a cosa? A cosa se poi si perde la propria credibilità, avendo messo al servizio di altri la propria integrità morale?! Questo è il motivo per cui, mai e poi mai, la mia persona, la mia credibilità, potrà essere mischiata in questo calderone di ipocrisia, perché amare la propria città significa battersi per essa! La storia di Reggio insegna (e mi ha insegnato), cosa significhi rivendicare un proprio diritto, una propria appartenenza ed è molto doloroso ( e lo dico da reggino di adozione e non di nascita) nell’anniversario dei 50 anni dei moti di Reggio Calabria, vedere come quello spirito non esista più, come non si abbia più voglia di combattere e far seguire alla frase “io amo Reggio Calabria”, un conseguente atteggiamento che ne motivi il senso. So bene che queste mie parole porteranno conseguenze alla mia persona circa la permanenza nel mio partito, ma vorrei tranquillizzare i vertici dello stesso che molto probabilmente sarò io a rassegnare le dimissioni a breve, perché credo che l’appartenenza ad un movimento politico prediliga il dialogo e la crescita comune, non l’essere asserviti allo stesso, senza la possibilità di manifestare un disappunto che è reale, tangibile, concreto, col chiaro rischio di far implodere tutto e soprattutto senza ascoltare la popolazione e il loro grido di disappunto”

“Sono un uomo libero, la mia storia, quelle delle mie battaglie, parlano da sole ed avrei voluto mettere al servizio della città questa mia capacità di battermi per le situazioni giuste, perché ho sempre ritenuto che, anche d’innanzi alle avversità apparentemente più insormontabili, i buoni, i giusti, quelli che si battono per una giusta causa, vincono sempre, ma questa per me non è una giusta causa e pertanto non mi batterò per ciò in cui non credo! Io amo davvero Reggio Calabria e con queste mie parole e questa mia sofferta decisione, credo di averlo dimostrato una volta ancora! Viva Reggio Calabria”, conclude.

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