Reggio Calabria, Salvini non arriva in città per annunciare il candidato: per il centrodestra resta tutto in alto mare
Salvini non è arrivato ieri, non arriverà oggi e neanche domani. Mentre si susseguono da giorni, frenetici, i rumors su una “imminente” visita del leader della lega a Reggio Calabria, atteso come il messia per l’annuncio del candidato a Sindaco del centrodestra alle prossime elezioni comunali, la realtà è completamente differente. Non c’è alcun accordo sulla scelta della coalizione e l’eventuale fumata bianca è slittata alla prossima settimana. Se mai una fumata bianca ci sarà. Il rischio sempre più concreto è che alla fine Salvini arriverà a Reggio ad annunciare soltanto il candidato della Lega. Che non sarà il candidato del centrodestra. I tre nomi che continuano a rimbalzare con insistenza (Antonino Minicuci, Paolo Zagami e l’avvocato Giuseppe Lombardo) non piacciono a nessuno nella coalizione che da oltre un anno è in campo con l’impegno di liste e movimenti che hanno già coinvolto centinaia di persone vogliose di cambiare il percorso di una città oggi allo sbando, dandole un’alternativa credibile dopo il disastro di Falcomatà.
Le resistenze rispetto alle scelte della Lega arrivano sia dagli altri partiti della coalizione, che dal mondo civico e da tutte quelle associazioni e movimenti che negli ultimi mesi avevano deciso di sposare un progetto politico che nasceva con il presupposto di una forte identità reggina. Un’identità che non sarebbe rappresentata al meglio dai nomi indicati dalla Lega: si tratta senza ombra di dubbio di persone serie, ma avulsi dalle dinamiche cittadine e poco conosciuti in città per poter pianificare il raggiungimento di una certa notorietà in una campagna elettorale brevissima, che durerà meno di un mese, tale da portarli alla popolarità necessaria per vincere le elezioni.
L’impressione, sempre più forte, è che se Salvini tirerà dritto su Minicuci, o in alternativa continuerà a insistere su Zagami o Lombardo, alla fine tutti gli altri o buona parte degli altri alleati romperanno la coalizione e individueranno un altro candidato, correndo da avversari.
“A sinistra c’è Falcomatà che non lo vuole più nessuno, e infatti avremo Pazzano che raccoglierà i consensi dei comunisti delusi da quest’amministrazione e Klaus Davi che raccoglierà i consensi dei moderati altrettanto delusi, oltre che di tanti altri elettori volenterosi di cambiare. Poi c’è Fabio Foti del Movimento 5 Stelle che i suoi voti li prenderà, sempre nella base elettorale di sinistra già depressa e provata dal malgoverno di questi sei anni e comunque prospettata a disperdere il proprio consenso almeno su 3-4 poli. A destra, invece, in un momento storico come questo in cui Lega e Fratelli d’Italia hanno grande consenso d’opinione per le dinamiche nazionali e quindi anche con un candidato debole raccoglierebbero comunque numeri discreti, e con la città ridotta a letamaio al punto che un altro candidato più popolare farebbe breccia nell’elettorato in modo trasversale riuscendo a incarnare la concreta speranza di una prospettiva nuova, alla fine se ci saranno due candidati di questo tipo in quest’area politica, il ballottaggio rischiano di farlo loro due” sussurra chi è bravo a farsi i conti.