Klaus Davi a StrettoWeb: “Reggio merita il meglio. Sì al Ponte, per la spazzatura servono i termovalorizzatori. Se rivotate Falcomatà, non azzardatevi a lamentarvi”

StrettoWeb

Intervista a Klaus Davi, candidato a Sindaco di Reggio Calabria in vista delle prossime elezioni comunali di Settembre

Klaus Davi, 54 anni, noto giornalista, opinionista e massmediologo svizzero naturalizzato italiano, ha deciso di candidarsi a Sindaco di Reggio Calabria in vista delle prossime elezioni amministrative di Settembre. Personaggio molto noto e conosciuto per la presenza stabile nelle principali trasmissioni televisive di attualità, Klaus Davi è sempre stato impegnato a sostegno dell comunità ebraiche, dei diritti civili e delle vittime della criminalità organizzata. Dal 2014 è stabilmente in Calabria, in prima fila contro la ‘ndrangheta, e a lui si deve l’intitolazione della prima strada al mondo ad una vittima della mafia per omofobia. Ferdinando Caristena, infatti, venne ucciso a Gioia Tauro il 18 maggio 1990 ad appena 33 anni perchè era gay e si mormorava che avesse una relazione con un affiliato alle cosche locali. Il rapporto omosessuale era “un’onta da cancellare con il sangue”, secondo i regolamenti della ‘ndrangheta. E il 5 novembre 2017 a Gioia Tauro è stata intitolata via Ferdinando Caristena.

klaus daviNel contesto del suo impegno per la Calabria sana, onesta e laboriosa, Klaus Davi si è mobilitato per San Luca dove ha fatto una battaglia per la democrazia, sposando le istanze dei cittadini che da molti anni subivano gli scioglimenti del consiglio comunale per infiltrazioni criminali.

Ai microfoni di StrettoWeb per un’intervista, con Klaus Davi iniziamo proprio da San Luca “dove mi sono fatto le ossa, una solida esperienza amministrativa in una realtà complessa e altamente simbolica. Anche Reggio, come San Luca, ha subito l’onta dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni di ‘ndrangheta, che di fatto ha sospeso la democrazia. La legge sugli scioglimenti va assolutamente rivista e modificata, ancora non sappiamo perchè è stato sciolto il Comune di Reggio nel 2012. I cittadini della Repubblica che ogni mattina si alzano a lavorare, che pagano le tasse, non meritano questo tipo di trattamento sommario e superficiale“.

Com’è nato il suo impegno per la Calabria?

In Svizzera, nella mia infanzia, sono cresciuto con meridionali immigrati dal Sud e so cosa significa l’orgoglio di questo DNA e la sofferenza di dover andare altrove per realizzarsi. Più in avanti, ho conosciuto la Calabria tramite Gianni Versace. Era il 1985 e quando l’ho incontrato per la prima volta a Milano e mi è scattata subito la molla d’amore per l’estetica calabrese, quella grecità che lo stilista reggino ha sempre tradotto e interpretato nelle sue opere. Gianni respirava l’arte della Magna Grecia ed era orgoglioso delle sue radici reggine. Quello avuto tramite lui, è stato il mio primo contatto con la Calabria. Poi ho seguito da vicino la triste vicenda del giudice Giancarlo Giusti. Sono arrivato in Calabria per i suoi funerali, i suoi familiari mi hanno accolto e considerato come uno di famiglia, sono rimasto molto affascinato subito da questa terra e da questa gente“.

Lo scorso anni ha annunciato una relazione con un carabiniere calabrese divorziato, e ha detto che si sposerebbe soltanto in Calabria.

E lo confermo ancora oggi. La relazione con il carabiniere c’è stata ed è finita, ma non è certo stata l’unica che ho avuto in Calabria. Ho avuto molte relazioni negli ultimi anni, a Reggio e in Calabria come a Milano, non c’è una differenza nell’approccio alla sessualità della gente. Non so se mi sposerò mai, non sono un tipo da matrimonio, ma se mai dovessi sposarmi, confermo che lo farò in Calabria“.

A Reggio e in Calabria la gente ha già dimostrato di apprezzarla molto per il suo impegno anti-‘ndrangheta.

Apprezzo l’affetto, sono qui per dare una mano. Anche in vista delle elezioni comunali di Reggio, dopo il mio annuncio di discesa in campo, mi hanno chiamato in tanti, anche politici importanti come l’on. Cannizzaro di Forza Italia, l’on. Wanda Ferro di Fratelli d’Italia, il coordinatore reggino sempre di Fratelli d’Italia Massimo Ripepi. Ma è solo un caso che siano di Centro/Destra, ho ottimi rapporti anche a sinistra. Certo, lì c’è Falcomatà…

E quindi?

Beh, Falcomatà ha fallito in tutto, non ci sono dubbi. Sarebbe assurdo che la gente scegliesse di nuovo lui dopo tutto quello che ha combinato. L’ho già detto e lo ripeto: Falcomatà deve andare a casa. E non lo dico per politica, ma per l’incapacità amministrativa che ha dimostrato. Io non sono certo di destra: sono un liberale, oggi mi sento molto vicino alle posizioni di Berlusconi sull’Europa, sul MES, molte mie idee oggi si sovrappongono esattamente a quelle del Cavaliere che con Forza Italia negli ultimi anni ha fatto molti passi avanti anche nel settore dei diritti civili, per cui io mi sono sempre battuto. Mi chiedo se sia diventato lui di sinistra o io di destra, boh… Fatto sta che a prescindere dalla politica, io sono qui a Reggio per dare una mano alla città. Chiedo ai reggini di darmi la forza per dare una mano. La gente deve pretendere una classe politica che la aiuti, non possiamo prospettare per Reggio altri cinque anni di mediocrità, non c’è più tempo, sarebbe l’abisso, la fine. Io mi sono messo a disposizione della città, a prescindere dalla politica“.

Come pensa di poter aiutare Reggio? Quali sono le sue idee per il futuro della città?

Prima di tutto bisognerà risolvere le emergenze, a partire da quella dei rifiuti. Siamo al mare, Reggio deve essere una città turistica, non può permettersi questo schifo. Andrei subito dal Ministro Costa, chiederei un vertice d’emergenza con il Governo Nazionale e Regionale, se dovesse servire sarei disposto ad incaternarmi al Ministero o alla Regione, e sai che lo farei davvero. Ovviamente bisogna costruire qualche termovalorizzatore: so che è un’idea impopolare, ma la gente deve capire che non fanno male e non ci sono alternative. Li fanno in tutti i posti del mondo, anche nei centri abitati, perchè qui no? Poi è inutile sorprendersi se dalla Calabria senza impianti di termovalorizzazione, andiamo al Nord o all’estero e ci sorprendiamo che è tutto pulito. Hanno termovalorizzatori a bizzeffe. Un’altra emergenza è quella delle buche nelle strade, voragini che provocano morti e feriti, inaccettabile per una città di un Paese civile. Per realizzare la città turistica, bisogna dare ai privati la gestione delle strutture cittadine, penso al Miramare, ma anche a Villa Zerbi, al Roof Garden, a tutti i gioielli del centro storico abbandonati da molti anni. Sul Miramare Falcomatà ha sbagliato con superficialità, ma non voglio entrare nel merito del processo. Credo che bisogna alzare l’asticella, puntare più in alto. Per Reggio bisogna seguire il modello Gioia Tauro: per il porto ci ha salvato il mercato, hanno investito sull’Italia e adesso stiamo diventando il punto di riferimento per il Mediterraneo. Gioia Tauro è una grandissima risorsa, paradossalmente bisogna partire da quel modello di gestione ed è proprio qui nel nostro territorio“.

E cosa pensa del Ponte sullo Stretto?

Sono assolutamente favorevole, purchè non sia circoscritto ma ci siano anche altre infrastrutture. In ogni caso, bisogna iniziare dal Ponte: sarebbe un grande segno di attenzione per questo territorio. Contestualmente non dimentichiamo l’Aeroporto, è importante che funzioni bene. E una cosa non esclude l’altra“.

Eppure c’è chi sostiene che proprio la presenza della criminalità organizzata debba dissuadere dall’intenzione di realizzare grandi opere pubbliche in questo territorio.

Ma le grandi opere come il Ponte si possono fare anche tenendo fuori le cosche. Tutti sanno chi sono gli ndranghetisti di reggio: i reggini lo sanno perchè li subiscono, gli inquirenti perchè li indagono. Io sono andato a citofonargli a casa. Siamo nel 2020, abbiamo 50 organi antimafia, non è che possiamo fermarci e non fare nulla perchè esiste la mafia. Portiamo avanti l’esperimento dell’anticorruzione con la Dda antimafia e facciamo le cose, dobbiamo farcela, non possiamo essere ancora in balia delle cosche nel 2020 o peggio ancora rinunciare al nostro sviluppo perchè ci sono loro. E’ un atteggiamento mediocre, perdente, di resa. Significa fare il loro gioco. Io conosco tutti i mafiosi di Reggio, e se sarò Sindaco vedrete che anche loro inizieranno a pagare le tasse come la gente normale. Se anche loro pagassero le tasse, forse si potrebbero abbassare visto che evadono moltissimo. Ovviamente è inammissibile maltrattare i tanti cittadini che le tasse le pagano, a Reggio molto profumatament,e e poi non hanno alcun servizio, non hanno acqua, sono sommersi dalla spazzatura, non hanno strade decenti. Sulla ‘ndrangheta, le ultime operazioni “Malefix” e “Pedigree” denotano un importante cambio di passo, lo Stato non può permettersi che ci siano noti mafiosi che rimangano liberi per dieci anni. Ne paga le conseguenze il tessuto economico della città“.

Come si comporterebbe da Sindaco, se fosse eletto a Palazzo San Giorgio?

Sicuramente non prenderò mazzette, non chiederò favori, non chiederò nulla, non assumerò nessuno. Sarò il difensore degli interessi di tutti, della collettività. A San Luca la gente lo ha capito: sono andati da Ministri e Governatori a rappresentare i problemi e le istanze della gente, a proporre soluzioni. All’inizio in molti a San Luca mi chiedevano favori, adesso nessuno mi chiede più cortesie di quel tipo perchè hanno capito. Anche in questo, la democrazia deve educare al civismo. Se però viene l’insegnante e mi chiede aiuto per una scuola che sta cadendo a pezzi, io la aiuterò. Se viene il Presidente del San Luca Calcio e mi chiede aiuto per il manto erboso dello stadio, io lo aiuto. Questa sarà l’unica tipologia di favori che farò“.

Vuole inviare un messaggio agli elettori reggini?

Aprite gli occhi. Non votate di nuovo sempre gli stessi. O quantomeno, se decidete di farlo, non venite poi a lamentarvi. Il futuro di Reggio è nelle vostre mani“.

Condividi