Messina, linea dura di De Luca sull’accoglienza dei migranti: “Abbiamo già contribuito. Se c’è l’esigenza di un hotspot si faccia fuori dal territorio cittadino”

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Messina. Il sindaco Cateno De Luca ha spiegato in una diretta Facebook i dettagli di quanto discusso con il Prefetto Librizzi in occasione dell’incontro sull’hotspot per migranti di Bisconte

A seguito dell’incontro tenutosi questa mattina con il Prefetto, il sindaco Cateno De Luca ha fatto una diretta di approfondimento sui contenuti della riunione sulla sua pagina Facebook.

Il sindaco ha ribadito che dovendo l’hotspot rimanere in attività per due anni dalla sua apertura nel 2017 e risultando dunque illegittimo ad oggi, questo dovrà essere chiuso una volta terminato il periodo di quarantena dei circa 200 migranti attualmente presenti all’interno della struttura.
Il De Luca ha reso noto inoltre che domani il Prefetto Librizzi relazionerà al Ministero dell’Interno in merito alle condizioni dell’ex caserma Bisconte. Relazione che il sindaco intende arricchire tramite un dossier raccolto dall’Amministrazione comunale.

Il primo cittadino Messinese ha riportato di aver rappresentato al Prefetto la necessità di cambiare strategia in merito all’accoglienza dei migranti. “Non è pensabile che i migranti fuggano dall’hotspot attraverso le abitazioni private – ha commentato il sindaco –. C’è il timore di quelle che potrebbero essere le reazioni davanti a questo fenomeno, non perché si tratta di migranti, ma perché le reazioni di chi si trovi chicchessia nel proprio giardino in piena notte potrebbero essere le più disparate”.

La questione – ha proseguito De Luca – non è chi ha vinto e chi ha perso perché quando si tratta di tematiche così delicate la questione importante è una: che venga tutelata la città. Sulle tempistiche sono stato molto chiaro, finita la quarantena si dovrà procedere alla chiusura della struttura”.

Riguardo alle alternative che potrebbero essere sviluppate a seguito della chiusura e dello smantellamento dell’hotspot di Bisconte De Luca assume la linea dura: “Non sono disposto a fornirne perché non ne abbiamo sul nostro territorio. Abbiamo già contribuito quindi, se c’è l’esigenza, che si crei un hotspot in altri contesti. Non è un problema del sindaco di Messina entrare nel merito delle politiche riguardanti il sostegno ai migranti.

L’unica disponibilità che ho dato oggi, come sindaco della città di Messina, è quella di una nave che possa essere attrezzata a questo scopo e se l’approdo deve essere su Messina, nulla in contrario su questo. D’altronde sono stato io mesi fa, ancora in periodo di guerra contro il coronavirus, ad aver proposto questa soluzione delle navi. Oggi noto che è una soluzione che si sta mettendo in atto”, commenta il primo cittadino facendo riferimento alla strategia adottata dalla regione che ha attrezzato la nave Moby Zaza per farvi trascorre la quarantena ad un gruppo di migranti tra i quali ve ne erano alcuni positivi al covid-19.

Per De Luca, dunque, se Messina volesse essere presa nuovamente in considerazione relativamente all’attuazione delle politiche a sostegno dei migranti, ciò dovrà essere fatto attrezzando una nave “Per questioni di maggior controllo – dichiara il sindaco –, perché non è accettabile che si generino ancora queste situazioni di panico tra la popolazione”.

Voglio tranquillizzare le famiglie di Bisconte – conclude De Luca –, ringraziandole per la pazienza che hanno avuto e facendo loro le mie scuse istituzionali dato che hanno subito anche delle invasioni della loro intimità e del loro domicilio. Ma ora il vostro sindaco ha preso una posizione chiara e netta. La mia ordinanza è servita a far arrivare chiaro e forte il messaggio a chi di competenza, questo era il mio obiettivo. E ringrazio la ministra Lamorgese e il Prefetto Librizzi per aver riconosciuto la bontà della nostra posizione”.

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