‘Ndrangheta stragista, i giudici si ritirano in camera di consiglio. Il Pm Lombardo: “Spatuzza è attendibile, Graviano e Filippone devono essere condannati all’ergastolo”

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I giudici della Corte d’Assise di Reggio Calabria sono entrati in camera di consiglio per emettere la sentenza nel processo “‘Ndrangheta stragista”

Sono entrati in camera di consiglio i giudici della Corte d’Assise di Reggio Calabria per emettere la sentenza nel processo “‘Ndrangheta stragista”. I giudici dovranno prendere una decisione sulla richiesta di condanna all’ergastolo da parte del pm Giuseppe Lombardo, a carico di Giuseppe Graviano e di Rocco Santo Filippone, accusati del duplice omicidio dei carabinieri Fava e Garofalo. Prima che i giudici si ritiirassero per decidere, c’è stata la replica del procuratore Lombardo: “Graviano ha un problema enorme e si chiama Gaspare Spatuzza che per 12 anni è stato ritenuto attendibilissimo e poi, all’improvviso, per la difesa diventa inattendibile. Noi non abbiamo ricostruito un episodio singolo ma la concatenazione di eventi che rientrano in un unico disegno criminoso. E’ il momento di andare oltre. Quello che ci hanno raccontato finora non ci basta piu’. Mancano alcuni responsabili di questa ignobile strategia stragista. E’ una verità complessa”.

‘Ndrangheta stragista, l’avvocato di Graviano contro i pentiti: “stanno mentendo”

L’avv. Giuseppe Aloisio, avvocato di Giuseppe Graviano, imputato insieme a Rocco Santo Filippone nel processo “‘Ndrangheta stragista”, ha detto: “ho cercato di far emergere come nei vari processi, rispetto alla stessa domanda, danno delle risposte completamente diverse e in contrasto tra di loro. In particolare questo riguarda i pentiti Lo Giudice e Spatuzza”. “E’ bugiardo – prosegue- perchè rispetto allo stesso tema trattato, ha fornito sempre versioni diverse”. Per quanto riguarda, inoltre, la frase “avevamo il Paese nelle mani” pronunciata da Graviano con Umberto Adinolfi durante l’ora d’aria nel carcere, l’avvocato Aloisio spiega: “Si riferivano alla Bolivia“. “Sono convinto della innocenza del signor Graviano in questo processo”, sottolinea l’avvocato Vianelli parlando di “assoluta vaghezza e inconsistenza del quadro accusatorio”. Sull’accusa contestata Graviano di essere il mandante dell’omicidio dei carabinieri, il legale ha sottolineato: “quello che non ho sinceramente compreso è perchè a tutti i costi, sulla base di poco o nulla, si è fatto di tutto per costruire un castello, un’imponente sceneggiatura per cercare di dare una causale, una logica a qualcosa che di logico non ha nulla. Forse ci si doveva fermare e accontentarsi del risultato. Di fronte al vuoto probatorio, ogni giudice deve avere quel coraggio per assolvere”. 

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