Elezioni comunali Reggio Calabria, Mezzogiorno in Movimento rinuncia alla competizione elettorale: “non presenteremo candidati ma proseguiremo nel nostro impegno con forza e determinazione”
“Nel momento in cui abbiamo deciso di presentare le liste del nostro Movimento a Reggio Calabria e in alcuni paesi della Provincia, abbiamo messo subito in chiaro che la nostra non sarebbe stata una presenza scialba e tesa alla mera compartecipazione all’Amministrazione comunale ma una formazione decisamente politica tesa ad introdurre nella campagna elettorale temi di fondamentale importanza quali la tutela delle libertà individuali e di impresa”. E’ quanto scrivono in una nota Andrea Cuzzocrea, Ilario Ammendolia, Gianpaolo Catanzariti, Mimmo Gangemi, Pierpaolo Zavettieri. “Se fossimo stati adeguatamente presenti nelle Istituzioni – proseguono– avremmo chiesto con forza al Parlamento e al Governo di riportare alla normalità quei poteri oggi da stato di polizia, poiché finiti progressivamente in capo ai prefetti, alle forze dell’ordine e a procuratori della Repubblica; siffatti poteri, specie in Calabria, minano seriamente il nostro Stato di diritto. Ovviamente siamo stati e siamo consapevoli che i nuovi partiti e i nuovi poteri hanno da tempo cacciato la Politica dalle competizioni elettorali trasformando queste ultime in lotte personali, tese alla mera conquista del potere locale. Ne deriva che avremo la presenza di decine di liste e centinaia di candidati senza programmi, senza progetti e senza visione di futuro della società. Inoltre, si è dovuto riscontrare che all’entusiasmo iniziale intorno alla proposta del Movimento, è subentrato un clima di incertezza e di preoccupazione nell’esporsi direttamente sul fronte delle libertà, dei diritti, della democrazia, della difesa della Costituzione, quasi che il solo parlarne potesse ritenersi un delitto. Si è così consolidato il timore che la presenza in una lista dichiaratamente garantista e meridionalista avrebbe potuto esporre i singoli candidati a ritorsioni da parte degli apparati repressivi dello Stato”.
“Per tali motivi – aggiu