“Coppia aperta quasi spalancata”: la celebre commedia di Dario Fo e Franca Rame in scena a Locri

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“Coppia aperta quasi spalancata”: la celebre commedia di Dario Fo e Franca Rame in scena a Locri. Mercoledì 5 agosto il terzo spettacolo proposto dal prestigioso cartellone messo a punto dal Centro Teatrale Meridionale

L’importante rassegna a cura del Centro Teatrale Meridionale, nell’ambito della XXIX Stagione Teatrale della Locride 2019-2020, per la direzione artistica di Domenico Pantano, continua a catturare l’attenzione delle platee, a diffondere cultura e a donare emozioni, dopo l’emergenza sanitaria. Appuntamento nei luoghi magici della locride, con il ricco e intenso calendario realizzato grazie al supporto della rete dei comuni del territorio. Mercoledì 5 agosto, alle 21.30, sarà la volta della Corte del Palazzo Città di Locri; in scena una brillante commedia all’italiana, uno dei più famosi e dissacranti testi di Dario Fo e Franca Rame: “Coppia aperta quasi spalancata”. Lo spettacolo, diretto da Carlo Emilio Lerici, vede come protagonisti due attori straordinari, una coppia affiatata sul palcoscenico e nella vita: Antonio Salines e Francesca Bianco.

Il testo, scritto nel 1983, è la storia grottesca di due coniugi alle prese con un matrimonio che sta andando allo sfascio e che decidono di sperimentare la formula della “coppia aperta” per risolvere i problemi della loro relazione. Ma la “coppia aperta” in realtà è un’invenzione del marito per giustificare le sue infedeltà di immaturo, vanaglorioso Don Giovanni. Infatti, fino a che di questa libertà ne fruisce il maschio va tutto bene, ma cosa succede quando anche la donna, superate le iniziali ritrosie, decide di prendersi la sua parte di libertà trovandosi un altro uomo? I ruoli si invertono: il marito strilla, va in crisi, vuole la mamma e minaccia il suicidio, salvo poi ringalluzzire precipitosamente non appena la moglie, impietosita, confessa di avere inscenato una situazione del tutto inventata. Naturalmente, a quel punto, non potrà mancare il classico colpo di scena. Un testo straordinario sulle relazioni di coppia, una commedia imperdibile, dunque, per la coinvolgente rassegna teatrale del CTM, che si conferma uno degli appuntamenti culturali più prestigiosi della regione.

Il programma si svolgerà fino al 5 settembre, nei comuni di Roccella Ionica (Teatro al Castello), Locri (Corte del Palazzo di Città), Gioiosa Ionica (Villa romana del Naniglio, Palazzo Amaduri) e Monasterace (Parco Archeologico dell’Antica Kaulon), con spettacoli per un pubblico ampio e vario, dai più giovani alle famiglie, e che prevederà anche la rappresentazione di una nuova produzione del Centro Teatrale Meridionale, “Medea” di e con Cristina Borgogni con la partecipazione di Domenico Pantano – che andrà in scena in prima nazionale l’11 e il 12 agosto nel prestigioso Festival Dionisiache 2020 al Parco Archeologico di Segesta. La rassegna estiva della Stagione teatrale della Locride proseguirà martedì 11 Agosto con “Elena Tradita” al teatro al Castello di Roccella Ionica, e “Medea”, in scena a Monesterace (venerdì 14 agosto), Locri (sabato 15 agosto) e Gioiosa Ionica (domenica 16 agosto). Il cartellone della XXIX Stagione Teatrale della Locride 2019-2020 proseguirà poi con “Callas d’incanto”, “Statale 106”, “Napoli in frack”; “Il re nel pollaio”; “La pazzia di Orlando”; “Odissea Penelope”, “L’infinito Giacomo”, “L’asino d’oro” e “Arianna nel labirinto”.

Grande soddisfazione per il Direttore artistico Domenico Pantano, che, forte di una lunga esperienza nel campo culturale e teatrale, con grande caparbietà, ha inteso fortemente investire con fiducia, ancora una volta, nel territorio e nella sua valorizzazione. “Un cartellone che, non a caso, parla molto di donne e dell’universo femminile – afferma il Direttore artistico Pantano – perché sono proprio i valori della cura, della sensibilità, del rispetto per il prossimo che sono emersi in questo momento delicato per il nostro paese». «Il nostro è dunque un auspicio – sottolinea Domenico Pantano – che nel prossimo futuro la comunità umana riscopra l’importanza di questi valori, alla base della cultura più alta, quella raccontata nelle storie senza tempo del teatro classico, che ci indicano, oggi più che mai, la giusta direzione”.

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