Messina, Cateno De Luca ad Agorà: “Sommossa popolare unico strumento di un sindaco se viene meno collaborazione istituzionale”

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Messina. Ieri il sindaco Cateno De Luca è stato ospite di Agorà, su Rai 3, dove è stato intervistato sul tema dell’emergenza migranti. Duro sulla strategia adottata da Musumeci: “Ordinanza manifesto che serve solo a prendere qualche like su Facebook”

Nella serata di ieri, martedì 25, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, è stato ospite presso la trasmissione Agorà, su Rai 3, dove è stato intervistato sulla gestione dei flussi migratori in Sicilia, argomento che nelle ultime settimane ha travalicato i confini regionali ed assunto rilevanza nazionale sia a causa della sua entità, che della drammaticità dei toni con cui viene affrontato.

De Luca affronta l’argomento seguendo due direttrici parallele, la prima riguardo la propria decisione, antecedente quella valida per tutta l’isola ed adottata dal Presidente della Regione, di chiudere l’hotspot di Bisconte rispetto alla quale spiega di aver deciso di dare una settimana di tempo prima di passare ai fatti per dare modo alle controparti istituzionali (Ministero e Prefettura, principalmente) di studiare soluzioni condivise. Cosa che De Luca sostiene essere avvenuta in una logica di collaborazione istituzionale a vantaggio dei cittadini.

Nel secondo caso invece, il primo cittadino messinese commenta duramente la scelta del Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, di chiudere, per esigenze di carattere sanitario, tutti i centri destinati all’accoglienza dei migranti. Per De Luca quella di Musumeci è infatti una strategia orientata esclusivamente ad ottenere un ritorno in termini di consenso politico e che affronto solo in maniera strumentale le questioni legate all’accoglienza.

Se Musumeci voleva sollevare il problema non capisco perché non lo abbia fatto due mesi fa – commenta De Luca –, non capisco perché abbia dato 48 ore di tempo per adeguarsi alla sua ordinanza e non un tempo ragionevole per aprire un fronte di collaborazione istituzionale. E la Sicilia ha bisogno di aprire un fronte di collaborazione con lo Stato”.

Successivamente il sindaco messinese torna sul tema della “sommossa popolare”, a cui aveva già fatto riferimento qualche giorno fa sulla sua pagina Facebook e che De Luca, candidamente, ritiene essere l’unico strumento a disposizione “se un Prefettura viene meno ad un accordo con il sindaco”. A proposito di fronte di collaborazione istituzionale.

Quando si è davanti ad una struttura colabrodo – prosegue il primo cittadino riferendosi all’hotspot di Bisconte – cos’altro deve fare un sindaco per dare anche un segnale forte alla sua comunità? Continuare a prendere schiaffi, continuare a subire questa logica del pisciatoio siciliano? È ovvio che in queste situazioni, quando viene meno l’impegno istituzionale attraverso i Prefetti allo è scontro. E scontro sia. Non ordinanze manifesto che servono solo a prendere qualche like su Facebook”.

Infine De Luca alla domanda: “Porti chiusi sì o no?”, risponde di no, nell’ottica di un quadro politico ampio e di respiro europeista, per poi specificare: “Il tema non è tanto porti aperti o porti chiusi. Ma strutture idonee per compartecipare a questa situazione, perché ribadisco che la maggior parte degli hotspot in Sicilia sono abusivi”.

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