Messina, il 23 agosto presentazione del nuovo libro di Alessia Franco: “Con lo sguardo in su”

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Ambientato nella Sicilia della Belle Epoque, “Con lo sguardo in su” racconta della vita di Josetta e Sisidda, due bambine che sotto lo sguardo del lettore crescono, si incontrano, si confrontano

Una storia di accoglienza, di amicizia senza confini, una dichiarazione d’amore per la Sicilia e per i suoi abitanti (poco importa se nati sull’isola o appena arrivati). L’ultimo libro di Alessia Franco, “Con lo sguardo in su” (Edizioni Kalos), verrà presentato domenica 23 agosto alle 18:30 alla Casa della musica e delle arti “Giuseppe e Rosa Uccello” di località Serri.

L’autrice, nata a Palermo nel 1976 è giornalista e scrittrice, ha pubblicato “L’isola del vento” (2012, Armando Siciliano Editore), “Le catacombe del mistero” (2013, Navarra Editore), “Raccontami l’ultima favola. Giorgio Boris Giuliano, commissario e cantastorie” (2016, Mohicani edizioni).

Alla presentazione interverranno la professoressa Daniela Uccello, soprano e docente del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, e l’antropologo dell’Università di Vilnius Dario Piombino-Mascali. Le letture tratte dal romanzo saranno a cura dell’attrice e regista Sonia Grandis, mentre gli intermezzi musicali saranno eseguiti da Maria Ciavatta al violino e Muriel Grifò al pianoforte. “Con lo sguardo in su” è ambientato nella Sicilia della Belle Epoque, in cui vivono Josetta e Sisidda.

Due bambine che sotto lo sguardo del lettore crescono, si incontrano, si confrontano. E che, pur abitando nella stessa villa, hanno due esistenze profondamente differenti. Josetta proviene da una realtà mitteleuropea, è abituata a uno stile di vita agiato. Sisidda invece dalla poverissima contrada di Danisinni, a Palermo, e, a contatto con una realtà diversa dalla propria, impara a vedere il mondo e la sua bellezza “Con lo sguardo in su”. Senza sentirsi più inadeguata, finalmente liberata dal giogo della soggezione. Sullo sfondo una Sicilia nel periodo più splendente, in cui arrivavano da tutta Europa per quell’eterna primavera non solo climatica. Preziosissime le ambientazioni, meticolosamente ricostruite, dei luoghi e dei personaggi della Palermo che fu. Allo stesso tempo, lo sguardo si rivolge alle sacche più povere della Sicilia: ai quartieri senza i più elementari servizi igienici, ai bambini-schiavi impiegati nel durissimo lavoro delle zolfatare (carusi sono, appunto, i fratelli di Sisidda, e particolarmente poetica è la loro descrizione). “Alessia Franco ci porta in questa piccola grande storia di amicizia fraterna e solidale con una scrittura innervata di grazia commossa ma senza compiacimenti né sdolcinature”, sottolinea Moni Ovadia nella sua presentazione.

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