Luca Gallo ha parlato del suo primo anno e mezzo da presidente della Reggina, rivelando interessanti retroscena su Menez e su altre trattative di mercato
Luca Gallo ha riportato entusiasmo in una piazza che, viste le ultime stagioni, l’aveva perso. Presidente della Reggina da un anno e mezzo, ha subito centrato la Serie B. Il numero uno amaranto si è raccontato in un’intervista a ‘gianlucadimarzio.com’. Tanti retroscena interessanti sulla sua vita privata, sul mercato della Reggina e su trattative inedite e non.
Figlio di un falegname calabrese emigrato tanti anni fa a Primavalle, periferia di Roma, Gallo ricorda così la sua infanzia: “Quando andavamo nei mercatini dell’usato, capitava spesso di vedere un mobile scassato. Mio padre mi diceva sempre di non guardarlo così com’era, ma di immaginare come sarebbe potuto diventare. È quello che ho fatto con la Reggina un anno e mezzo fa. Da ragazzino, quando uscivo da scuola, mi mettevo a lavorare con mio padre in bottega. Siamo di origini umili, sono stato sempre abituato a lavorare duro”. Prima di essere presidente della Reggina e fondatore della M&G, è stato anche benzinaio, vetraio e cameriere. “I miei erano saliti a Roma da Rogliano, un piccolo paesino della provincia di Cosenza. A Rogliano purtroppo la riparazione di una sedia veniva pagata spesso con un caffè al bar”.
Si passa poi all’esperienza alla Reggina. Prima mossa salvarla dal fallimento: “Quando sono arrivato le condizioni erano a dir poco disastrose. I giocatori non prendevano lo stipendio da mesi. Ogni calciatore aveva una sola maglia che un magazziniere – anche lui non pagato – puliva, lavava e riconsegnava agli atleti. Bastava un contrasto o una trattenuta per creare un problema. E la situazione per gli allenamenti era drammatica: veniva affittato per il tempo necessario un campo a Gallico, poco lontano da Reggio. Un campetto che ovviamente poteva essere prenotato anche da gruppi di amici o dopolavoristi per le loro partitelle. E la Reggina doveva attendere il proprio turno, come un gruppo amatoriale. Era un disastro, anche perché sentivo la città lontana dalla squadra”.
Poi la svolta: marchio riacquisito, riappropriazione del centro sportivo Sant’Agata, istituzione di una splendida sede in centro e creazione di uno store ufficiale a pochi passi dal Duomo. “Ho pensato a mettere le basi per una società sana, poi però nel calcio servono anche i successi sportivi – prosegue Gallo -. E per quello mi sono affidato a due professionisti eccellenti: il direttore sportivo Massimo Taibi e il nostro allenatore Domenico Toscano”.
Fiore all’occhiello della campagna acquisti è Jeremy Menez (almeno finora). Gallo svela i retroscena sulla trattativa: “L’idea ci è venuta durante il lockdown, parlando con Massimo (Taibi, ndr). Solo che il giocatore tentennava, come fanno le belle donne quando si fanno desiderare. Un giorno il direttore mi disse che Menez voleva parlarmi, facendomi capire che – più dell’aspetto economico – aveva necessità di sentire il progetto umano. Ho fatto una videochiamata. Eravamo in 4: io, il ds, Jeremy e suo fratello, che è anche suo agente. Gli ho spiegato sogni e intenzioni. Mi sono accorto subito che dall’altra parte c’era una persona perbene che cercava un riscatto sentimentale. Voleva un club in cui trovarsi bene, un posto in cui essere amato. Da lì è stato tutto in discesa”. Qualche settimana più tardi è arrivato anche Kyle Lafferty: “Taibi e Toscano lo hanno seguito per mesi. È stata una scelta molto legata alle sue caratteristiche tecniche. È stato ritenuto un giocatore perfettamente funzionale alla squadra. Con lui però non ho fatto discorsi motivazionali. Anche perché non parlo bene inglese”.
Una battuta anche su Mastour, promessa del ‘98 per adesso non mantenuta: “Ha dei colpi da campione e io sono innamorato dei giocatori artisti. Parlo spesso con lui a Sant’Agata. Tecnicamente ha tutto per sfondare ma deve essere più tosto caratterialmente. Lavorare di più per la squadra e specchiarsi meno nelle sue giocate. Non è perso, vedrete. Credo tanto in lui”.
Poi Gallo svela un nome che la Reggina ha trattato nelle scorse settimane e lascia uno spiraglio aperto per il futuro: “Abbiamo lavorato per prendere Hernanes. Per il momento la situazione si è bloccata, ma il mercato è lungo e chissà”. Si cerca anche un portiere, uno dei nomi sul taccuino di Taibi è quello di Plizzari, ultima stagione a Livorno ma di proprietà del Milan: “Ci piace molto, ma stiamo valutando anche altri profili”. Poi il capitolo cessioni: “Purtroppo dovremo anche vendere e sarà doloroso. Certamente dobbiamo puntellare centrocampo e difesa per adeguarci a un campionato durissimo”.
La squadra Primavera è stata affidata a Gianluca Falsini, un altro ex amaranto, mentre il responsabile del settore giovanile è Antonio Tempestilli, bandiera della Roma, la squadra del cuore di Luca Gallo. “È un onore averlo con noi. Farà crescere i nostri ragazzi col suo esempio e portando una mentalità vincente”. Ma Gallo ha un modello di riferimento? “Dino Viola è stato il più grande di tutti. Signorile e diretto, sapeva incantare e realizzare quello che prometteva. Pensare a lui mi emoziona sempre”.
Anche il centro sportivo Sant’Agata apparterrà in qualche modo ai tifosi, con un concorso lanciato per gli artisti reggini nei giorni scorsi: “Ho lanciato un concorso perché voglio che qualcuno abbia uno spazio nel luogo più importante per la squadra. Un modo di legare il club al territorio”. Per il vincitore due abbonamenti triennali in tribuna vip.
Infine Gallo fa una promessa ai tifosi: “Ai 3 milioni di reggini sparsi in giro per il mondo mi sento di dire una cosa. Non so come andrà, ma vi assicuro che non vi annoierete”.