Ripresa delle attività scolastiche: “Utilizzare immobili sequestrati alla mafia per garantire distanziamento sociale”

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Scuola. La necessità di consentire il distanziamento sociale al fine di garantire un salubre svolgimento delle attività scolastiche ha portato l’APIDGE a proporre l’utilizzo degli immobili sequestrati alla mafia per risolvere il problema della carenza di spazi

In considerazione delle nuove esigenze tecniche che la pandemia da coronavirus impone per la ripresa delle attività scolastiche, ormai imminente, l’Associazione degli Insegnanti di Discipline Giuridiche ed Economiche (A.P.I.D.G.E.) ha promosso una proposta orientata in primo luogo a risolvere quella che viene considerata la prima di queste necessità e dunque la più urgente da risolvere: la carenza di spazi e di strutture dando la possibilità alle istituzioni scolastiche di utilizzare gli immobili sequestrati alle organizzazioni criminali.

“L’emergenza sanitaria provocata dal Cov-Sars-2 ha colpito la scuola costringendola a interrompere le attività per tutti gli ordini e gradi di studi – si legge nella nota diffusa dall’Associazione –. La ripartenza si presenta complessa per la necessità di salvaguardare la sicurezza di alunni e personale scolastico. La ricerca delle soluzioni vede impegnati proprio in queste ore i vertici scolastici e tanti altri organismi del Governo centrale. Un punto essenziale è quello di individuare nuovi spazi, indispensabili per attuare il distanziamento sociale, e ci si sta interrogando su questo.
A.P.I.D.G.E., la Associazione degli Insegnanti di Discipline Giuridiche ed Economiche, ha voluto approfondire la questione tramite il proprio Ufficio Legale, coordinato dall’Avv. Pietrina Soprano e ritiene doveroso portare all’attenzione dei Responsabili scolastici una nuova proposta operativa come soluzione al problema”.

“Con decreto-legge 4 febbraio 2010, n. 4 e con successive modifiche oggi recepite dal decreto legislativo n.159 del 6 settembre 2011 (Codice Antimafia) è stata istituita – si legge ancora – l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC). L’Agenzia è strutturata come ente con personalità giuridica di diritto pubblico posta sotto la vigilanza del Ministro dell’interno. Scopo principale è quello di provvedere all’amministrazione e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie. Secondo la legge istitutiva a seguito della confisca i beni in questione vengono trasferiti al patrimonio dello Stato e si apre un procedimento per la scelta della loro destinazione. In merito a quest’ultimo aspetto, nelle ‘Linee Guida per l’amministrazione finalizzata alla destinazione degli immobili sequestrati e confiscati’ elaborate dall’Agenzia e presenti sul sito internet della stessa, si evidenzia come la ‘destinazione dei beni’ debba riguardare gli ‘enti pubblici rappresentativi delle collettività territoriali ‘danneggiate’ (dalla criminalità organizzata o latu sensu riconducibili ad attività illecite)’ ovvero ‘pubbliche amministrazioni per finalità propriamente istituzionali’. Come rilevato dalla giurisprudenza costituzionale, la scelta va fatta ‘caso per caso’ e l’apprezzamento ‘non potrà prescindere dal principio ispiratore sulla destinazione dei beni confiscati […] secondo il quale la restituzione alla collettività delle risorse economiche acquisite illecitamente dalle organizzazioni criminali rappresenta uno ‘strumento fondamentale per contrastare l’attività mirando ad indebolire il radicamento sociale di tali organizzazioni e a favore di un più ampio e diffuso consenso dell’opinione pubblica all’intervento repressivo dello Stato per il  ripristino della legalità’ ( cfr Linee Guida che rimandano a Sent. 34/2000 C. Cost.). Considerando dunque i problemi sopra evidenziati che occupano il dibattito sulla ripresa dell’attività scolastica e che incidono sulla regolarità del servizio, vorremmo sollecitare l’attenzione sul Bando A.N.B.S.C., pubblicato il 31 luglio 2020 sul sito dell’Agenzia, che dà la possibilità a ‘Enti e Associazioni del privato sociale’ di ‘divenire assegnatari a titolo gratuito, di immobili confiscati in via definitiva affinché siano destinati, ai sensi e per gli effetti dell’art. 48, comma 3, lett. c-bis del D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159, a finalità sociali’ […] che saranno loro assegnati a titolo gratuito secondo modalità e criteri trasparenti e partecipativi. Le domande di partecipazione potranno pervenire fino al 31 ottobre 2020”.

“Orbene, alla luce della ratio istitutiva dell’Agenzia e considerata la grave emergenza sanitaria che ha colpito il Paese, l’Associazione A.P.I.D.G.E. chiede che si riveda il bando de quo affinché i beni confiscati alla criminalità che siano utilizzabili per le attività scolastiche (didattiche o di servizi) –quali edifici, laboratori per arti e mestieri, strutture alberghiere, fabbricati per esercizi sportivi, ville e palazzi di pregio artistico e addirittura scuole e laboratori scientifici – ricompresi tra quelli attualmente messi a bando e di cui all’elenco visionabile sul sito dell’Agenzia – siano destinati in via prioritaria al Ministero dell’Istruzione e alle istituzioni scolastiche per le proprie finalità istituzionali. La soluzione, coerentemente con lo spirito della legge istitutiva dell’’Agenzia, permetterebbe di conseguire due importanti obiettivi quali:

1) fornire alle scuole spazi fisici aggiuntivi, oltremodo utili per garantire il distanziamento sociale degli alunni e del personale scolastico e ridurre così il rischio di contagio;

2) educare alla Legalità e al Senso Civico dimostrando in modo tangibile alle comunità scolastiche la forza vincente dello Stato sull’illegalità.

Stando così le cose, il Ministero dell’Istruzione potrà attivare particolari forme di raccordo interistituzionale con il Governo e con i Ministeri interessati in modo da ottenere la sospensione del procedimento aggiudicatario dell’Agenzia al fine di procedere alla sollecita individuazione degli immobili che potranno essere utilizzati dalle istituzioni scolastiche.

La soluzione prospettata, logica, eticamente importante, a costo zero, a parere nostro sarebbe in grado di dare una definitiva ed energica spinta alla ripartenza in sicurezza di tutto il Sistema Istruzione”.

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