Nuove rivelazioni sulla sofferenza psicologica di Viviana Parisi, la cognata: “Aveva chiamato Daniele dicendo che si sentiva male, aveva appena ingerito 5 o 6 pillole”

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Messina. Nuovi dettagli sul caso Viviana Parisi, un volontario che ha partecipato alle ricerche: “Dicevano che il posto dov’è hanno trovato Gioele era stato bonificato”

Si arricchisce di dettagli il quadro relativo allo stato di salute di Viviana Parisi grazie ad alcune dichiarazioni di Mariella Mondello, la sorella del marito Daniele, che racconta come nei primi giorni di giugno la deejay avesse ingerito tra le 5 e le 6 pillole, sentendosi male al punto da necessitare dell’intervento dei medici del Policlinico di Messina.

I primi giorni dello scorso mese di giugno – ha dichiarato Maria Mondello – Viviana ha chiamato Daniele dicendo che si sentiva male perché’ aveva appena ingerito 5-6 pillole. Suo marito l’ha subito accompagnata al Policlinico di Messina dove le è stata fatta una flebo. La volevano ricoverare ma poi lei ha firmato per essere dimessa. Non sappiamo se è stato un tentativo di suicidio“.

Nuove rivelazioni si aggiungono anche in merito al tema delle ricerche, su cui già da qualche giorno circolano voci riguardo potenziali “leggerezze”: “Erano una bella coppia li vedevo spesso passare accanto al mio showroom. Negli ultimi giorni ho visto che Viviana Parisi era con lo sguardo spento e non sorrideva. Lei era molto attaccata al figlio, forse troppo. Prima dell’emergenza Covid-19 lo aveva ritirato dall’asilo“. Commenta Tiziano Pitale, residente e commerciante di Venetico che conosceva la dj e il marito Daniele Mondello.

Anche Pitale, fino a due giorni fa, era impegnato nelle ricerche del piccolo Gioele e questo è quanto rilevato dal volontario sul tema: “Ho partecipato con mia moglie – ha affermato – perché mi sono immedesimato nel dolore del padre. Non voglio giudicare le ricerche, ma il posto dove è stato trovato il bambino dicevano che era stato bonificato. Anche io, come l’ex carabiniere, avevo portato come me una piccola falce e un coltello, perché la boscaglia era molto fitta. Ho riunito un gruppetto e ci siamo organizzati per le ricerche. Poi – ha concluso – ho chiesto di recitare una preghiera sperando che Viviana indirizzasse noi e gli altri volontari per poter trovare Gioele“.

 

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