Angela Marcianò – Klaus Davi, il ballottaggio (im)possibile

StrettoWeb

Elezioni Comunali Reggio Calabria, tra 10 giorni si vota per eleggere il nuovo Sindaco. O meglio, per scegliere quali due candidati andranno a un ballottaggio che è praticamente scontato, ma la partita per i due posti disponibili è apertissima tra 4 candidati. E gli outsider Marcianò e Davi possono sperare nel colpaccio

Un ballottaggio impossibile. Angela Marcianò e Klaus Davi sono i due outsider delle Elezioni Comunali di Reggio Calabria che si terranno tra appena 10 giorni. Non hanno strutture di partito, non hanno ingenti finanziamenti, non hanno alle spalle l’organizzazione e il supporto dei big della politica nazionale. Eppure in città si percepisce un forte vento di cambiamento che rende quello tra Angela Marcianò e Klaus Davi un ballottaggio in realtà possibile. Difficile, perchè significa scalare l’Everest a piedi nudi. E significa che a centrare l’impresa non sarebbe soltanto uno, ma entrambi. Eppure la partita che si giocherà tra 10 giorni in riva allo Stretto appare aperta ad ogni possibile risultato.

La grande incognita è quella dell’astensione: un po’ tutti danno per scontato che sia impossibile superare i 100 mila votanti, che sarebbero il 68% dei 147 mila aventi diritto al voto. Il dato dell’affluenza alle urne potrà dire molto: per raggiungere un risultato importante, Angela Marcianò e Klaus Davi devono sperare che la gente vada a votare e che ci sia un forte consenso d’opinione. Quindi un’alta affluenza alle urne. Perchè loro non hanno un esercito di liste e candidati, a differenza dell’uscente Falcomatà e dello sfidante Minicuci destinati – nonostante il voto disgiunto – a beneficiare enormemente del riflesso dei voti che centinaia di candidati stanno quotidianamente elemosinando in città, senza vergogna alcuna, nonostante tutto. Nonostante in una città normale, un partito normale si sarebbe vergognato dell’imbarazzo di ricandidare un Sindaco che quotidianamente continua a raccontare bugie (clamorosa quella sul Miramare) dopo che in 6 anni ha devastato una città rendendola degradata e invivibile ai limiti della sopravvivenza per la mancanza di ogni servizio basilare. Nonostante in una città normale, l’opposizione si sarebbe dovuta vergognare di non aver saputo proporre in sei lunghissimi anni un briciolo di alternativa, un progetto nuovo per superare questa stagione drammatica, e così si è ritrovata sprovvista all’ultimo momento delle figure necessarie ad interpretare il malcontento della cittadinanza e si è dovuta arrendere alla barbara colonizzazione delle truppe di Pontida. Generando ulteriore malcontento, anche nella propria base elettorale.

E così adesso qualcuno si sorprende se nell’unico sondaggio ufficiale realizzato per l’occasione e pubblicato la scorsa settimana su StrettoWeb, Angela Marcianò ha ottenuto il 21,5% dei consensi e Klaus Davi il 16,6%. E mentre pubblicamente sia Minicuci che Falcomatà fanno i duri e insistono a dirsi convinti di vincere al primo turno, in realtà si sono già ridimensionati e adesso sono ben consapevoli entrambi che il primo turno rimarrà un miraggio per chiunque. Per la prima volta nella storia di Reggio Calabria. Restano, però, convinti che il ballottaggio sarà tra loro due, forti delle liste (11 per Falcomatà e 10 per Minicuci) e dei candidati al consiglio comunale (333 per Falcomatà, 294 per Minicuci).

In realtà l’impressione è che la gente, stavolta, sia stanca davvero. E che andrà a votare per cambiare le cose dopo il disastro degli ultimi anni. La certezza è che sul piatto c’è un’offerta politica estremamente variegata e plurale, per tutti i gusti e per tutte le sensibilità. Angela Marcianò e Klaus Davi, al contrario dei favoriti, vivono di dubbi e incertezze. Non esternano convinzioni perchè sono i primi a non averne, nonostante gli enormi attestati di stima e fiducia che raccolgono ogni giorno tra la gente. Hanno voluto offrire la loro competenza alla città in modo libero, fuori dalle etichette e dagli schemi. Hanno fatto una grande fatica per presentare le loro liste e i loro candidati, Davi ne ha addirittura appena 25, significa che non è neanche riuscito a riempire la sua lista (32 candidati consentiti); Marcianò è riuscita a costruirne 4 anche qui incomplete (una di 25, due di 28, una di 31). Hanno raccolto il sostegno di cittadini liberi, fuori dai partiti e volenterosi di impegnarsi in una sfida impossibile. Che strada facendo però è diventata possibile.

Resta la battaglia di Davide contro Golia. Ma ciò che emerge dalla pancia della città, è che stavolta di certo non c’è proprio nulla. Che si andrà al ballottaggio e non c’è un solo “terzo incomodo” tra i due sfidanti principali, ma che gli outsider sono due. E che alla fine può succedere persino che allo spareggio ci vadano proprio loro: Angela Marcianò e Klaus Davi. Il ballottaggio (im)possibile.

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