Minicuci contro Falcomatà per le dichiarazioni sui dipendenti Hermes candidati col centrodestra: “è un attacco alla democrazia e un voto di scambio che va sottolineato”. Ma Castorina risponde alle critiche evidenziando la gaffe del candidato della Lega
L’intenzione era quella di rivolgere un attacco diretto all’avversario politico Giuseppe Falcomatà, ma l’uscita di Antonio Minicuci si è rivelata totalmente fuoriluogo e inopportuna. Durante l’incontro di ieri, a cui ha presenziato anche il senatore forzista Maurizio Gasparri, il candidato sindaco della Lega ha stigmatizzato uno dei passaggi del comizio tenutosi in Piazza Castello dell’attuale primo cittadino di Reggio Calabria, che aveva fatto riferimento all’impegno alle prossime elezioni comunali di alcuni dipendenti Hermes schierati a sostegno della coalizione di centrodestra. “C’è una attacco alla libertà democratica. Il sindaco ha detto chiaramente ai lavoratori di Hermes che non si possono candidare con il centrodestra perché lui li ha ‘sistemati lì’, è un attacco alla democrazia e un voto di scambio che va sottolineato”. Parole che in realtà si sono rivelate una clamorosa gaffe, visto che ben quattro dipendenti della ditta nata dalla fusione Reges e Recasi (Luisa Curatola con Fratelli d’Italia, Guido Rulli con Minicuci Sindaco, Peppe De Biasi con la Lega, Paolo D’Ascola con Ogni giorno Reggio Calabria) si sono candidati a suo sostegno.
Le dichiarazioni non sono passate inosservate ovviamente agli avversari politici, con in prima fila il capogruppo Pd in Consiglio comunale Antonino Castorina che ha risposto in modo perentorio alle false critiche avanzate da Minicuci. “Non uno, non due, ma almeno tre se non di più sono i dipendenti della Società Hermes candidati col centrodestra. Alcuni dei quali sostengono anche la candidatura a sindaco del signor Antonino Minicuci – afferma Castorina – . Evidentemente lo stress per l’inusuale ruolo politico che la Lega Nord gli ha ritagliato addosso, sta giocando brutti scherzi al burocrate di stanza a Genova. Oppure Antonino Minicuci, forestiero per sua stessa ammissione, è talmente estraneo alla nostra realtà da non conoscere i suoi stessi candidati, e viene a parlarci di squadra compatta”.
“Il centrodestra -prosegue Castorina – dimostra di essere quell’armata Brancaleone dalla quale i cittadini sapranno responsabilmente tenersi alla larga. La presenza continua di esponenti politici provenienti da Arcore o dalla padania – conclude Castorina – che nulla hanno a che fare con Reggio Calabria, dimostrano la volontà da parte della Lega Nord di voler commissariare la politica a Reggio Calabria attraverso un burocrate di Melito Porto Salvo, che di Reggio Calabria e delle sue periferie conosce davvero poco, per non dire nulla, e che nelle sue liste si è imbarcato perfino chi fino a ieri, come dichiara giustamente sulla stampa lo stesso candidato Sindaco Minicuci, non sarebbe stato l’uomo giusto a rappresentare e interpretare l’esigenza di cambiamento di cui ha la città ha bisogno. Come dargli torto”.