Elezioni Reggio Calabria, intervista a Klaus Davi: il noto massmediologo ha ottenuto 4.417 voti di preferenza, un successo straordinario nella città calabrese dello Stretto. Adesso annuncia una lista con Sgarbi per Africo
Klaus Davi è stato uno dei grandi elementi di novità delle Elezioni Comunali di Reggio Calabria, e secondo il conteggio definitivo dei voti è riuscito a conquistare un seggio nel nuovo consiglio comunale anche se a 6 giorni dall’inizio dello spoglio non c’è ancora l’ufficialità del risultato, su cui aleggiano ombre di errori nella stesura dei verbali da parte dei Presidenti di Seggio. Proprio Davi ha fatto rumore, a livello nazionale, rompendo il silenzio e sollevando il caso: “se una cosa del genere fosse accaduta a Roma o Milano – spiega ai microfoni di StrettoWeb – sarebbe sulle prime pagine di tutti i giornali. Invece noi di Reggio non interessiamo. Ma questo fa un po’ comodo a tutti, in primis alla ‘ndrangheta ma anche a un pezzo di Stato che non ha interesse di visibilità, quel pezzo di Stato complice che lavora per il basso profilo. Penso che questo ritardo non dipenda dalle verifiche in sè, ma dai Presidenti di Seggio. Credo che la Commissione Elettorale insediata dopo le prime irregolarità abbia trovato il Vietnam, penso che ci sia di tutto in quei registri, e di conseguenza i tempi si stanno allungando. Credo ci sia stata leggerezza, bisognerebbe trovare un modo per vincolare i Presidenti di Seggio. Chi può escludere che le auto-esclusioni non siano state pre-ordinate? Chi può escludere che non siano frutto – almeno in parte – di decisioni non autonome? Soprattutto quando c’è un forte interesse, un’elezione importante come questa dopo 6 anni, ci vuole controllo. Io sono stato l’unico a squarciare il velo sulla stampa nazionale, ne ho parlato al Corriere e ho fatto comunicati. La cosa sta montando, ieri ne ha parlato il Corriere della Sera“.
Ma Klaus Davi ha ottenuto 4.417 voti di preferenza, un risultato che deve renderlo orgoglioso.
“E’ una rivoluzione per Reggio Calabria: abbiamo smentito, in modo conclamato, la convinzione che a Reggio non c’è il voto d’opinione. Questi voti sono la dimostrazione che i reggini avevano avuto in passato poche offerte d’opinione, e vinceva solo il metodo tradizionale. I 400 candidati che ha schierato Falcomatà sono l’emblema di quelle strategie militari che non hanno nulla a che fare col consenso d’opinione. I voti che ho ottenuto non sono una buona notizia solo per me, perchè dimostrano che anche a Reggio c’è un potenziale d’opinione molto forte. E noi andremo avanti, non ci fermiamo mica qui. Stiamo lavorando a una lista Sgarbi-Davi per Africo. Ne ho già parlato con Vittorio, con cui – al netto delle normali e sane liti televisive – abbiamo una grande affinità. Non sarà una lista con noi candidati, ovviamente, perchè lui è Sindaco di Sutri e io sono consigliere comunale a Reggio, mi auguro, in attesa dell’ufficialità dei dati. Ma sarà una lista di giovani professionisti patrocinata da noi. L’esperimento andrà avanti. Chi non credeva che in Calabria ci fosse un voto d’opinione si sta già ricredendo, se il Corriere della Sera ieri ha dato così tanto risalto alla notizia, significa che è un fatto molto importante. Ah, e poi un’ultima cosa: secondo me siamo stati votati parecchio dalle donne, perchè le donne sono più resistenti al voto di comparato e votano pensando al futuro dei loro figli“.
Come crede di poter rendere proficuo questo risultato anche in termini di consenso?
“Sono consapevole che questo voto d’opinione potrà crescere ulteriormente se lavoreremo bene. Ma io intendo lavorare bene sul serio, so che questo potenziale d’opinione possiamo farlo crescere con la nostra attività. Per il ballottaggio abbiamo già deciso di non fare apparentamenti al di là degli sviluppi del voto, anche perchè nessuno ce li ha chiesti. Abbiamo ricevuto telefonate di cortesia istituzionali da molti, stavolta anche Falcomatà in persona mi ha chiamato, per la prima volta, non mi ha offerto nulla, mi ha solo fatto le congratulazioni e ho apprezzato. La mia aspirazione è quella di essere consigliere comunale. Abbiamo lavorato intensamente affinchè io entrassi nelle istituzioni reggine, sto già parlando di Bergamotto, di Autorità di controllo, oggi parleremo del turismo. Se è confermato il mio ingresso in consiglio comunale, penso di poter dare una scossa a questa città. Uno shock, una terapia shock di ripresa. I reggini devono recuperare l’autostima, a volte mi sembra di fare psicoterapia, perchè la gente qui si lamenta e basta. Reggio è una Città del Mediterraneo con una storia straordinaria, di tremila anni, ha origini nobili di cui deve andare orgogliosa. Io da consigliere comunale vorrei lavorare molto sul rilancio dell’autostima. Il contrasto alla criminalità come lo faccio io è dissacrazione, io non parlo di ‘ndrangheta, io prendo in giro la ‘ndrangheta, è molto diverso. Io non gli faccio pubblicità, io li prendo per i fondelli. La ‘ndrangheta è stata prima ignorata, poi celebrata, quasi divinizzata. Io faccio esattamente il contrario. Sono omuncoli, molto pericolosi, ma pur sempre omuncoli e io non li promuovo, li ridicolizzo. Tant’è che sono pieno di cause, come tanti altri giornalisti, perchè quegli omuncoli non tollerano questa chiave di lettura“.
Quindi nessuna scelta tra Minicuci e Falcomatà?
“Ho già detto più volte che noi per il ballottaggio non ci schieriamo. Io sono amico di Nino Minicuci, è un’amicizia molto precedente alla sua candidatura a Reggio. Ci conosciamo da tanti anni perchè ci incontriamo negli eventi pro-Israele. Ci siamo sempre incontrati sui dossier legati alla Calabria ebraica, la bibbia ebraica, e il nostro è un legame che arriva da una comune militanza pro-Israele. Preferisco non commentare oggi l’invito che mi ha rivolto ieri, pur avendo apprezzato la sua intenzione di coinvolgermi con le deleghe a legalità e marketing territoriale“.
Intanto Pazzano ha fatto un appello a votare per Falcomatà.