Lavoratori dell’hotspot di Messina trasferiti a Pozzallo e Ragusa, i sindacati: “Chiediamo la cassa integrazione”

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Messina. Nuove problematiche relative all’hotspot di Messina. Sebbene svuotato dai migranti infatti adesso sono critiche le condizioni lavorative del personale, trasferito a Pozzallo e Ragusa

La FIADEL – si legge in un comunicato diramato dallo stesso sindacato – ha inviato in data odierna una richiesta di intervento alla Direzione Territoriale del Lavoro di Messina guidata dall’ Ing. Venerando Li Conti per chiedere la verifica della correttezza delle procedure in merito al trasferimento dei lavoratori che prestano servizio presso Centro CAS di Messina all’hotspot di Pozzallo e Ragusa.

La cooperativa Badia Grande che gestisce l’Hotspot e il centro CAS di Messina fino al 1 di dicembre 2020, giusto contratto d’appalto sottoscritto con la Prefettura di Messina, sta provvedendo ai sensi dell’articolo 2103 del codice civile al trasferimento dei lavoratori dal centro CAS di Messina agli hotspot di Pozzallo e Ragusa con decorrenza 14/9/2020.

 Tale decisione è stata assunta dalla cooperativa in quanto tutti gli ospiti presenti nel centro di Messina sono stati trasferiti per decisioni della prefettura presso altri centri e che ad oggi non vi sono ospiti presso il Centro di Messina e non vi sono attività di da affidare a ciò si aggiunge che il  CAS di Messina non percepisce alcun compenso dalla stazione appaltante in quanto il compenso è legato al numero degli ospiti presenti.

Ciò premesso, la scrivente organizzazione Sindacale non comprende i motivi per i quali la cooperativa non abbia provveduto a richiedere la cassa integrazione in deroga o il FIS, atteso che non trattasi di interruzione del servizio per fine cantiere o appalto.

A ciò si aggiunge la necessità di chiarire il contenuto della clausola sottoscritta con la firma del contratto di assunzione dai lavoratori secondo la quale: ‘L’attività lavorativa potrà essere svolta temporaneamente anche luogo diversi da quello di assunzione previa comunicazione al lavoratore entro i termini previsti dal CCNL di riferimento’.

‘La FIADEL chiede la possibilità di attivare la cassa integrazione o il FIS per questi lavoratori  – dichiara Clara Crocè – in attesa che la Prefettura concluda l’ iter procedurale per la manifestazione d’interesse per l’individuazione di un nuovo Centro che possa accogliere i migranti. 

È chiaro che lavoratori tra l’altro contrattualizzati a 16 ore non possono essere destinati in altre province.  Non possiamo fare a meno di sottolineare che i lavoratori, grazie anche alla clausola contrattuale sottoscritta (e ci chiediamo da quale Sindacato fossero seguiti) non possono rifiutare il trasferimento correndo così il rischio di perdere qualsiasi beneficio’”.

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