A Marsala in esposizione le opere di Carla Accardi e Antonio Sanfilippo teorici e pionieri dell’astrattismo in Italia

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Marsala. Sono circa 50 le opere esposte in occasione della mostra comparativa dei percorsi di Carla Accardi e Antonio Sanfilippo. L’evento durerà fino al prossimo 10 gennaio

Un dialogo costante, quello fra Carla Accardi e Antonio Sanfilippo, teorici e maestri dell’arte astratta che lo storico dell’arte Sergio Troisi indaga e ricuce per la mostra “Carla Accardi – Antonio Sanfilippo. L’avventura del segno”, in programma nel Convento del Carmine di Marsala fino al 10 gennaio 2021 e inaugurata sabato scorso.

Si tratta di una produzione originale con una inedita analisi comparata della produzione dei due grandi protagonisti dell’arte del secondo Novecento, firmatari a Roma nel 1947 con il Gruppo Forma del manifesto che pone le basi dell’arte astratta.
La mostra è realizzata dall’Ente Mostra di Pittura Contemporanea “Città di Marsala” insieme con l’Archivio Accardi Sanfilippo di Roma e, per l’alto valore scientifico e culturale di cui è portatrice, ha ricevuto il patrocinio del Mibact.

Inizialmente calendarizzata per il mese di maggio 2020 – e rinviata a settembre per via dell’emergenza sanitaria. All’inaugurazione, insieme al presidente dell’ente, Giorgio Salvo, e al direttore Felice Licari, hanno preso parte il sindaco Alberto Di Girolamo, il curatore Sergio Troisi e Francesco Impellizzeri, responsabile dell’Archivio Accardi-Sanfilippo.

Più nel dettaglio, in mostra a Marsala vi sono circa cinquanta opere, molte di grande formato, provenienti da collezioni pubbliche e private, individuando anche nell’allestimento tangenze e differenze di percorso.
Spiega il curatore, Sergio Troisi: “Dalle opere degli anni del Gruppo Forma ai dipinti della metà degli anni Cinquanta, con una sala dedicata a opere in cui la riduzione del colore al bianco, al nero e al grigio evidenzia, nel gioco di suggestioni incrociate,  il carattere più strutturale del segno di Accardi e quello più lirico di Sanfilippo; dalla stesura luminosa di colori iridescenti dei dipinti di Accardi dei primi Sessanta a quella, dei medesimi anni, in cui il segno di Sanfilippo si rimpicciolisce in forme vaganti come costellazioni, sino alla sperimentazione di Accardi di una materia industriale e trasparente  quale il sicofoil a cui corrisponde, in Sanfilippo, l’adozione di ampi spazi vuoti. Con l’eccezione di rare occasioni espositive in gallerie private durante gli anni giovanili e delle mostre di contesti più ampi e generali, l’indagine in parallelo sui percorsi di Accardi e Sanfilippo rappresenta un inedito, reso possibile dalla collaborazione con l’Archivio dei due artisti”.

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