Reggio Calabria, tutti i dati sui progetti PON Metro del Comune: l’Amministrazione Falcomatà è riuscita ad utilizzare meno di un terzo delle risorse previste nel Piano operativo approvato nel 2016
La campagna elettorale è, per definizione, l’emblema degli slogan e della propaganda politica. Chi vuole cambiare lo “status quo” cerca di evidenziare i problemi pregressi; al contrario chi vuole che tutto rimanga com’è cerca in ogni modo di difendere il proprio operato rivendicando i risultati raggiunti. E’ il caso dell’Amministrazione Comunale uscente a Reggio Calabria, con il Sindaco che ha diffuso il volume propagandistico “Chi fici Falcomatà?” per autocelebrare sei anni di governo della città, e dei suoi compagni di partito che esaltano quanto compiuto in questa stagione politica. Tra i (pochissimi) Assessori uscenti che sono ricandidati con Falcomatà, c’è Giuseppe Marino, esponente di spicco del Partito Democratico reggino, Assessore alla Pianificazione sostenibile del Territorio, Mobilità e Trasporti, Smart City, Politiche UE. Nel suo “santino” elettorale, Marino parla di “Innovazione e Smart city“, che effettivamente sono sue competenze, ed elenca i tre assi dei fondi PON METRO “Digitalizzazione PA“, “Nuova illuminazione pubblica” e “Smart Tourism Reggio Calabria” con accanto il simbolo della “V” verde, lasciando intendere di aver realizzato chissà quali grandi opere.
In realtà, il Comune di Reggio Calabria ha utilizzato meno di un terzo dei fondi previsti per questi progetti. L’analisi dei dati che ci consente questo fact checking si riferisce ai progetti PON Metro della Città di Reggio Calabria nei domini Smart City (Agenda Digitale, Energia, Mobilità). I dati sono estrapolati dal sito web istituzionale del Programma.
I dati si riferiscono a:
- Risorse previste dal PON Metro per i progetti proposti dalla città (come da Piano Operativo approvato nel 2016)
- Risorse per progetti ammessi a finanziamento
- Risorse effettivamente spese dalla città (al 1 settembre 2020)
Dall’analisi emerge che dopo 4 anni dei 23 progetti inizialmente previsti nessuno è stato ancora completato, 6 sono ancora in attesa di essere ammessi a finanziamento, 3 dei progetti ammessi presentano ancora una spesa pari a zero. Il risultato è che, a fronte dei circa 49 milioni di euro previsti, le risorse realmente spese ammontano al 32% (circa 16 milioni). Dalla lettura dei subtotali per linea di azione si possono ricavare gli evidenti ritardi che invece nella pubblicazione del libretto ‘Chi fici Falcomatà’ vengono scambiati per successi. Si evidenzia inoltre che nella linea Energia è stato speso poco più di 1 milione, nella linea Mobilità le risorse spese sono in pratica riferibili solo agli acquisti di autobus e alla realizzazione di parte del progetto del Waterfront (inserito per fare spesa spostandolo dal Decreto Reggio).
Dai dati pubblicati sul sito ufficiale emerge infine che la spesa più alta in proporzione alle risorse previste è quella riferita all’asse “assistenza tecnica”, cioè consulenze che sarebbe molto interessante capire come e a chi siano state affidate per una cifra sinora pari circa a 700 mila euro già erogati.