Le ricette di StrettoWeb: ricetta e tradizione delle polpette di tacchino con cipolle rosse di Tropea
Un secondo piatto sfizioso ma nutriente, questo, grazie alla presenza della carne e degli spinaci. La carne di tacchino, considerata un “supercibo” per le sue proprietà è, fra tutte, non solo la più magra ma anche quella più ricca di proteine. La presenza di zinco, ferro e triptofano ma anche delle vitamine del gruppo B la rendono un alimento adatto a qualunque dieta. Queste polpette di tacchino si preparano direttamente in padella e sono accompagnate dal gusto intenso e deciso delle cipolle rosse di Tropea.
Difficoltà: facile
Preparazione: 20 minuti
Cottura: 30 minuti
Porzioni: 4 persone
Costo: basso
INGREDIENTI
2 fette di pane raffermo
Latte
1 uovo
150 gr. di spinaci
80 gr. di parmigiano grattugiato
350 gr. di tritato di tacchino
4 cipolle rosse di Tropea
100 gr. di speck tagliato a listarelle
Pangrattato
1 spicchio d’aglio
Olio extravergine di oliva
Farina
Sale e pepe nero
Preparazione
Iniziate a sminuzzare il pane raffermo e ad ammorbidirlo con un po’ di latte, unite l’uovo e amalgamate il composto. Tritate gli spinaci e fateli rosolare con l’olio ed uno spicchio d’aglio per qualche minuto. Togliete il liquido in eccesso e aggiungeteli al pane ammollato, unite la carne, il parmigiano e amalgamate bene. Salate, pepate e impastate utilizzando, se serve, del pangrattato. Adesso modellate le polpette e passatele nella farina. Pulite le cipolle e tagliatele a spicchi non troppo sottili. Fate rosolare lo speck tagliato a listarelle ed aggiungete le polpette. Fatele cuocere, coprendo con acqua, a fiamma bassa per 20 minuti e, 10 minuti prima del termine della cottura, unite le cipolle. Le polpette di tacchino con spinaci sono quasi pronte!
Conservazione
Queste polpette si gustano calde ma è possibile conservarle in frigorifero per un paio di giorni.
Curiosità e benefici di questo piatto
L’origine delle polpette è incerta anche se le kofta, polpette tipiche mediorientali, traggono il nome dal persiano koofteh che vuol dire “carne pestata”. Furono gli Arabi, dopo aver occupato la Persia, a diffondere in Europa nel VIII secolo d. C. le tradizioni culinarie acquisite. La parola “polpetta” deriva probabilmente dal tipo di carne utilizzata, la polpa di vitello, ed è stata usata la prima volta nel 1400 nel “Libro de Arte Coquinaria” di Martino da Como che include la prima ricetta di polpette che conosciamo. Grazie alla loro versatilità le polpette si adattano alle diverse tradizioni gastronomiche e sono diffuse ovunque, sono anche economiche e facili da preparare motivi per i quali restano sempre attuali. Le polpette di tacchino e spinaci con cipolla rossa di Tropea uniscono gusto e leggerezza in modo particolare!
Il consiglio della zia
Gli “straccetti di tacchino al limone” si preparano in soli 10 minuti: le striscioline di carne si infarinano e si fanno rosolare a fiamma alta finchè non sono dorate, poi si aggiunge il succo di limone e si fanno cuocere ancora per un paio di minuti.