Catania, Movimento 5 Stelle chiede bonifica ex cartiera Siace: “La società avrebbe sotterrato cemento e amianto nel sottosuolo”

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Catania, bonifica ex cartiera Siace di Fiumefreddo. Nei circa 40 ettari dove una volta sorgeva la cartiera anche fabbricati in eternit vandalizzati: “Potrebbero essere causa dell’aumento dell’incidenza dei tumori nella zona”

Un impegno fattivo da parte della regione siciliana per bonificare e riqualificare l’ex cartiera Siace nella cittadina di Fiumefreddo”. A chiederlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Jose Marano, Gianina Ciancio e Giampiero Trizzino che hanno presentato una mozione per impegnare il governo regionale a istituire un tavolo tecnico per la bonifica dell’ex Cartiera Siace.

Da oltre vent’anni – dichiarano i deputati – un’area di circa 40 ettari dove vi era una azienda che produceva cartoni per lo stoccaggio di alimenti, si trova in totale stato di degrado e abbandono, compresi fabbricati in eternit ormai vandalizzati che potrebbero essere causa dell’aumento dell’incidenza dei tumori nella zona. Serve subito un tavolo tecnico tra Regione ed enti preposti per risolvere definitivamente la questione”.

Inoltre su proposta del M5S, in settimana i deputati Ars insieme al sindaco di Fiumefreddo saranno ricevuti dall’assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon.

Proprio in questi giorni – spiegano i pentastellati – abbiamo partecipato al consiglio comunale di Fiumefreddo che è tornato a riunirsi per discutere dell’improrogabilità di bonificare il sito e attuare il piano di caratterizzazione. Nell’area industriale in questione era già stata effettuata una parziale bonifica, ma tutto si è bloccato a causa di un’inchiesta giudiziaria con l’ipotesi dei reati di frode in pubblica fornitura, truffa e violazione della legge sullo smaltimento dei rifiuti a carico dell’amministratore delegato della ditta incaricata dei lavori, poiché, secondo gli inquirenti, la società avrebbe sotterrato cemento e amianto nel sottosuolo”.

La Regione – concludono Marano, Ciancio e Trizzino – metta attorno allo stesso tavolo i suoi assessorati, la città metropolitana di Catania, l’Amministrazione comunale di Fiumefreddo, le Associazioni ambientali del territorio e gli operatori economici del turismo per riqualificare un’area che ancora oggi, proprio per la sua collocazione, rappresenta un pugno allo stomaco per il turismo del territorio”.

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