Roma, Cirinnà (Pd): “se ci saranno le primarie mi candido. Il partito mi ignora, ha ancora un problema con le donne. Zingaretti si muova, trovi il candidato migliore e io lo sosterrò”
Monica Cirinnà, senatrice del PD, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sull’alleanza PD-M5S. “Penso che quando ci si comporta bene, quando si fanno i passi giusti, si scatena un certo spirito di emulazione. Quando noi parlamentari del Pd portiamo avanti alcune battaglie di principio, etiche-morali, la parte migliore del M5S si è convinta che non eravamo quell’accozzaglia di magna pane a tradimento, che non eravamo la casta che pensava solo a se stessa. La buona politica può essere anche condivisa. Una parte dei gruppi parlamentari 5 Stelle ha certamente addrizzato il tiro. Poi ovviamente ci sono cose che ci divideranno per sempre, penso al giustizialismo, al voler essere manettari a tutti i costi”.
Sui decreti sicurezza. “Alla fine anche il risultato politico delle amministrative ha messo vento nelle nostre vele e anche i 5 Stelle si sono ridimensionati, rendendoci conto che sono i cittadini che hanno parlato. Un vento che torna a favore del Pd, con tutti i suoi temi, tra cui l’accoglienza e l’integrazione, ha contato. Lo dice anche il Papa, forse la nostra visione del Paese non è così sbagliata. Non devo essere io, che sono nota per le mie posizioni laiche, a dover raccontare i contenuti dell’ultima enciclica del Pontefice. Penso che il M5S sui decreti sicurezza si sia piegato davanti all’inumanità totale di quella roba lì, all’assenza di soluzioni che avevano portato quei decreti, che avevano portato solo a gonfiare i centri di accoglienza fino a farli esplodere. Poi comunque devo ancora leggerli questi nuovi decreti, perché ci sono dei punti che io avevo segnalato, come la lista dei Paesi considerati sicuri, non possiamo rimandare indietro le persone in Paesi in cui c’è la pena di morte per l’omosessualità”.
Sulle misure restrittive e lo stato di emergenza. “Come tutte le persone libere, laiche e democratiche la vivo in modo un po’ restrittivo. Ma siamo di fronte ad un fatto inaudito, molto più grave di una guerra, quindi è uno strumento adeguato. Lo accetto, sperando che duri il meno possibile”.
Riguardo alla sua possibile candidatura a sindaco di Roma. “La Raggi è una sindaca in carica, è del tutto legittimo farsi avanti per un secondo mandato, certo farlo il 16 agosto senza neanche parlare col suo Movimento lascia qualche stupore. Io il 16 agosto ero a Roma, dopo pochi giorni sono cominciati ad uscire i manifesti col faccione di Salvini e mi sono accorta che nel silenzio del centrosinistra il rischio era la polarizzazione dello scontro Raggi-Salvini. Salvini l’ha già fatto in Emilia Romagna e Toscana, fa la campagna elettorale in Toscana e poi mette una candidata donna dietro, nella sua visione patriarcale del mondo. Io ho detto che se ci saranno le primarie del Pd ci sarò, non mi sembra di aver fatto chissà quale strappo. Repubblica Roma di oggi scrive: dato che non si trovano i big ci sarà la corsa dei sette nani. Dato che io sono 1 metro e 80 ci sto, anche se non sono un anno. La domanda è: per quale motivo lo stato maggiore del tuo partito ti ignora o comunque cerca di sostituirti con un altro nome? Intanto sono usciti solo nomi di uomini, sotto sotto questo Pd sulle donne ha ancora un sacco di problemi. Ho fatto 20 anni la consigliera, 7 anni la senatrice, ho un’azienda, non sono la signora nessuno. Fatemi concorrere, poi se trovate uno più forte di me sono contenta, ma almeno cominciate a muovervi, fate un sondaggio, mettete in campo questi 4-5 nomi, da Geeg Robot ai nani, e vediamo chi è più convincente. Ma partiamo. Io lealmente sosterrò il migliore. Zingaretti trovi il migliore e io lo voterò e gli farò la campagna elettorale. Io non sono preoccupata di amministrare Roma perché in tutta la vita ho usato il metodo delle formiche, che sono potentissime perché sono migliaia e nessuno è leader di se stesso. I lupi hanno un capobranco, ma dipende dal branco tutti i giorni rinnovarlo come capo. Siccome noi Roma ce la vogliamo riprendere e siamo centinaia di migliaia possiamo fargli rialzare la testa perché siamo una squadra. Io non cerco gli amici, cerco i migliori. Sei più bravo sui trasporti ti prendo, sei più bravo sulla monnezza ti prendo. Risorse e poteri per Roma, guardate come è gestita Parigi che è come una regione. Roma deve vedere un patto tra chi sarà il candidato del centrosinistra, del m5S e del centrodestra: chiunque vinca gli altri aiuteranno. C’è una legge del 2009 fatta da Berlusconi, almeno iniziamo ad applicare quella su Roma Capitale”.