Coprifuoco in Calabria? Inutile, deleterio e crudele

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In Calabria già normalmente, nei mesi autunnali ed invernali, non abbiamo grandi movimenti notturni, escluso il weekend e le festività

Apprendo in tarda serata il volere del Vice Presidente della Regione Calabria Spirlì di imporci una chiusura ingiustificata, inutile e deleteria. In Calabria già normalmente, nei mesi autunnali ed invernali, non abbiamo grandi movimenti notturni, escluso il weekend e le festività. In questo periodo dove l’ansia e la paura per il contagio fanno da padrona consigliandoci di ridurre i contatti sociali, insieme alle restrizioni di bar e ristoranti, nonché all’assenza di discoteche e sale da ballo, non si comprende come e a cosa possa servire istituire un coprifuoco che non fa altro che alimentare paure e stati d’ansia ad una popolazione già duramente segnata da 2 mesi di lockdown duro e comunque da una situazione tutt’altro che serena. Una misura dittatoriale, inutile, deleteria e crudele. Serrata che parliamoci chiaro, andrebbe a colpire il mal capitato di turno che si alza molto presto per prepararsi alla giornata lavorativa, a chi è in viaggio o a chi rientra tardi da una giornata di lavoro. Perché si ritiene troppo superficialmente che il lavoro sia soltanto al mattino o al più fino al pomeriggio. Tantissimi professionisti, autonomi e commercianti viaggiano tutto il giorno. Chiudendoci alle 24, chi si azzarderà ad andare in serata al ristorante o al bar con il rischio di fare tardi e di pagare un gelato 400€? E chi darà una mano ai ristoratori e baristi? Dopo che hanno speso soldi per schermi protettivi, visiere, mascherine, igienizzazioni… Al contrario, tutta questa movida pericolosa per il contagio non è affatto presente in Calabria, e credo che le forze dell’ordine impegnate nei controlli dopo le 24, orario del tutto chiuso, non possano far altro che confermare tutto ciò. Si scarica sulla pazienza dei cittadini, che a parere del sottoscritto stanno rispettando le misure anti contagio da mesi con alto senso di responsabilità, una situazione che sta diventando sempre più preoccupante per l’incapacità di saper prendere decisioni che davvero puntino a limitare il contagio, ovvero decisioni riguardanti obbligo di smart working, riorganizzazione del trasporto pubblico, potenziamento del servizio sanitario, mobilità verso altre regioni maggiormente in crisi o per l’estero, tutto ciò che realmente crea contatti e contagi….ah beh, probabilmente parlo arabo. Così non si fa altro che creare disagio nella popolazione che potrebbe paradossalmente portare a un calo dell’attenzione al contagio.

Contagio che non diminuirà affatto con queste misure e tra 15 giorni saremo quì a versare lacrime di coccodrillo, per non aver centrato il problema e al contempo aver arrecato ulteriore danno alla popolazione. Altro che calo della curva, esperti ed altro…a questo punto non resta che dire… che dio ce la mandi buona!!!

Daniele Surace

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