Coronavirus Messina. Il Sindaco De Luca: “Sono preoccupato, il nostro numero di contagi è meno di quello di Palermo e poco più della metà di Catania ma il nostro quadro ospedaliero è molto peggiore di entrambe”.
Come di consueto ormai da un paio di settimane, anche oggi il sindaco di Messina Cateno De Luca ha fatto la sua diretta Facebook del venerdì
Primo tema affrontato quello dei posti letto destinati all’emergenza coronavirus in provincia di Messina rispetto al quale De Luca ha reso noto quanto emerso durante la riunione tenutasi nel pomeriggi con i vertici delle istituzioni sanitarie cittadine.
In proposito, il gruppo di lavoro ha tentanto di ricostruire la curva epidemiologica della settimana appena trascorso ed in proposito è stato segnalato che: domenica 25 i contagiati erano 177, lunedì 201, martedì 231, mercoledì 243, giovedì 265, oggi 270.
Per quanto riguarda i ricoveri De Luca ha dichiarato che sono 29 i pazienti ospitati presso la degenza ordinaria covid del Policlinico e 7 quelli in terapia intensiva. Sei invece sono i pazienti ricoverati presso la degenza ordinaria covid del Papardo.
Da qui una disamina sui posti letto in Terapia Intensiva necessari per poter affrontare le fasi critiche della pandemia, che secondo le stime nazionali dovrebbero essere 14 ogni 100 mila abitanti, e che per quanto riguarda la media regionale si attestano invece a 10,7 posti ogni 100 mila abitanti. Ancora più bassa la disponibilità della città di Messina con 12 posti letto ogni 100 mila abitanti contro i circa 90 che dovrebbe avere per essere in linea con la media nazionale.
“Nella programmazione regionale, ed è il dato che oggi mi ha preoccupato – ha aggiunto il sindaco – ad oggi è stato ribadito dai rappresentanti dei presidi ospedalieri che non c’è nella programmazione regionale nessun altro posto letto in Terapia Intensiva previsto per Messina. Per essere chiari se serve il 20esimo posto non c’è e non ci sarà, stando a quanto risulta oggi nella programmazione regionale”.
Per quanto riguarda la degenza covid ordinaria il sindaco ha inoltre reso noto che al Policlinico vi sono 45 posti disponibili, di cui 29 già occupati. Quaranta al Papardo, ed altri 40 al Cutroni Zodda di Barcellona, che dovrebbero essere portati a 50 nel breve termine.
Considerata in fine la riconversione che dovrebbe essere attuata dal Neurolesi che dovrebbe attrezzare 15 posti per un Terapia Sub Intensiva covid, dunque, si arriva ad un totale di circa 130 – 150 posti di degenza ordinaria.
“È ovvio che non è un quadro che ci può far stare sereni – commenta De Luca –, la situazione in termini di strutture sanitarie non è cambiata di molto rispetto al periodo di lockdown. Il nostro numero di contagi è meno di quello di Palermo e poco più della metà di Catania ma il nostro quadro ospedaliero è molto peggiore di entrambe”.
Sul tema scuole, invece, lo scenario viene descritto dal sindaco come peggiore del previsto ed ha peraltro letto in diretta la comunicazione dell’Asp recante la proposta di sospensione dell’attività didattica delle scuole nel comprensorio comunale di Messina, a causa dell’elevato numero di contagi che si starebbero susseguendo all’interno di moltissimi istituti scolastici.
“Il dipartimento di prevenzione – legge De Luca dal documento prodotto dall’Asp – propone prudenzialmente sospensione attività didattica da 31 ottobre a 8 novembre”. Con l’intento di approfondire in primo luogo il tracciamento dei contagi. Motivo per cui entro la serata di oggi l’Amministrazione ha stabilito di emanare un ordinanza che dia attuazione ai suggerimenti dell’Asp. Pertanto a Messina le scuole rimarranno chiuse da domani, 30 ottobre, fino al prossimo 8 novembre.
Riguardo ai provvedimenti di sostegno che il Comune intende adottare nei confronti della cittadinanza il sindaco ha anticipato un piano che attraverso l’utilizzo di somme residue relative all’anno 2020 mette il Comune di poter contare nell’immediatezza su circa 25 milioni di euro che per circa una metà verranno destinati ad azioni di sostegno diretto, mentre per l’altra metà verrà goduta dai cittadini attraverso esenzioni fiscali.
In cantiere misure quali la riattivazione della family card; l’attivazione di tirocini per il sostegno al reddito; esenzioni in materia di scuolabus e mensa scolastica; dal pagamento dell’acqua per quanto riguarda le attività produttive colpite dalle restrizioni sia relative al lockdown che da quelle attuali, per quanto riguarda il 2020; esenzione Tari per tutte le utenze non domestiche; esenzione Cosap anche per i mercati ed un fondo a sostegno delle iniziative culturali ad ampio spettro, dal teatro alla danza, alla musica.