Le immagini dei tifosi del Rennes accalcati e senza mascherina allo stadio indignano il web: scopriamo come, nel resto d’Europa, il mondo del calcio sta affrontando l’emergenza Coronavirus
Il ritorno della Champions League, con l’inizio della stagione 2020/2021, ha portato con sè una polemica in salsa francese. Mentre gli stadi delle big d’Europa restano vuoti o con forti limitazioni nella presenza di pubblico (in genere 1000 persone massimo), il Rennes ha concesso a ‘5000 privilegiati‘ di poter accedere al Roazhon Park per l’esordio in Champions League della squadra di casa. Non è tanto il numero ad aver fatto scalpore (a Kiev erano in 14.000 allo stadio!), quanto la disposizione: sui social sono diventate virali le immagini dei tifosi francesi concentrati tutti nello stesso settore, senza alcun rispetto per il minimo distanziamento, la maggior parte senza mascherine e pronti ad ammassarsi ancora di più in occasione del gol del momentaneo vantaggio su Krasnodar.
In Spagna si aspettava il mese di ottobre per tornare a rivedere i tifosi allo stadio, ma l’aumento dei casi di Coronavirus ha fatto slittare l’eventuale riapertura al 2021. Il Barcellona vorrebbe portare allo stadio 25.000 spettatori per la sfida contro la Juventus di dicembre, ma difficilmente otterrà l’ok. Stessa situazione in Gran Bretagna con gli stadi di Premier League ancora vuoti e preoccupati dal nuovo lockdown, recentemente ripristinato in Irlanda. In Turchia il governo ha espresso la volontà di riaprire gli stadi fino al 50%, quando sarà possibile. Guardando alla situazione extra-europea, fa sorridere la decisione presa dal Giappone: ammessi fino a 5000 spettatori negli stadi, tutti muniti di mascherina, ai quali è vietato fare cori per evitare l’espulsione di goccioline di saliva veicolanti il contagio. “Urlate dentro il vostro cuore“, l’appello delle autorità.