Domani, domenica 4, e lunedì 5, 61 Comuni siciliani sono chiamati ad eleggere i loro sindaci e consiglieri comunali. I due Comuni di maggiori dimensioni nel messinese sono Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto
Il 4 e 5 ottobre 2020 si svolgeranno in Sicilia le consultazioni elettorali per le elezioni dei sindaci e dei Consigli di 60 Comuni. Qualora si arrivasse al ballottaggio questo è fissato per il 18 e il 19 ottobre. Sono chiamati a recarsi alle urne, in totale, 738.406 elettori. Il totale dei candidati alla carica di Sindaco è 485, di cui 430 uomini e 55 donne.
Per quanto riguarda la provincia di Messina sono Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto i due principali comuni chiamati al voto, la cui popolazione ammonta rispettivamente a 30.900 abitanti per Milazzo e 41.126 per Barcellona. In entrambi i Comuni, avendo questi una popolazione superiore ai 15mila abitanti, verrà eletto a sindaco il candidato che otterrà almeno il 40% dei voti validi al primo turno. Diversamente, si procederà al ballottaggio e risulterà eletto il candidato che avrà ottenuto più voti.
Milazzo
Più nel dettaglio, per quanto riguarda Milazzo, sono 7 i candidati alla carica di sindaco, tra di loro non vi sarà il sindaco uscente Giovanni Formica che ha deciso di non ricandidarsi. Si tratta di: Giovanni Utano, Adele Rosselli, Damiano Maisano, Giuseppe Midili, Lorenzo Italiano, Gioacchino Abbriano, Maurizio Munafò.
Il dettaglio delle 19 liste e qualche cenno sui candidati
- Giovanni Utano, 2 liste: Movimento 5 Stelle (19 candidati); Azione Civica per Milazzo (22 candidati). Assessori designati: Cinzia Alibrandi, Luciano Amato, Simone Gullo, Tiziana Picciolo.
Utano e l’imprenditrice Cinzia Alibrandi, che è tra i suoi assessori designati, sono i due volti principali del Movimento 5 Stelle milazzese. - Adele Rosselli, 1 lista: Adesso Milazzo (24 candidati). Assessori designati: Giuseppe Amendolia, Attilio Andriolo, Attilio D’Asdia, Pina Miceli, Dario Russo, Fabrizio Spinelli.
Esponente di centrosinistra, si forma negli ambienti di Azione Cattolica, presso la parrocchia del Sacro Cuore. Tra i suoi, numerosi volti storici dell’attivismo milazzese. - Damiano Maisano, 2 liste: Lega – Salvini Sicilia (24 candidati); Per Milazzo (24 candidati). Assessori designati: Antonella Bartolomeo, Rosaria De Luca, Salvatore Galeno, Santi Grillo.
Ex assessore all’ambiente, tra i volti più noti della Lega a Milazzo. - Giuseppe Midili, 9 liste: Fratelli d’Italia (24 candidati; Fare Milazzo (24 candidati); Alleanza per Milazzo (24 candidati); Innamorato della mia Città (24 candidati); Milazzo 2020 (24 candidati); Milazzo città futura (24 candidati); Diventerà Bellissima (24 candidati); Forza Italia (24 candidati); Insieme per Milazzo (24 candidati). Assessori designati: Franco Cusumano, Antonio Nicosia, Gaetano Nanì, Santi Romagnolo.
Il primo ad aver reso nota la sua candidatura, già dal novembre scorso, ritenuto il favorito per questa sfida elettorale. - Lorenzo Italiano, 3 liste: Lorenzo Italiano sindaco (24 candidati); Noi Milazzesi (24 candidati); Amiamo Milazzo (22 candidati). Assessori designati: Maurizio Capone, Giosj Gitto, Giuseppe Spoto, Irene Torre.
Alla sua 4 candidatura consecutiva, già sindaco di Milazzo tra il 2005 ed il 2010.
Concorre con il sostegno di sole liste civiche, ma prima del lockdown era sostenuto da Lega e Forza Italia che adesso appoggiano la candidatura di Pippo Midili. - Gioacchino Abbriano, 1 lista: Partito Democratico (20 candidati). Assessori designati: Licia D’Alì, Natascia Fazzeri, Francesco Italiano, Mariella Morabito.
Attivista di lungo corso noto nel milazzese, anche lui, come Adele Rosselli, è cresciuto negli ambienti di Azione Cattolica e della parrocchia del Sacro Cuore. - Maurizio Munafò, 1 lista: Munafò Sindaco (24 candidati). Assessori designati: Pietro Lo Miglio, Antonio Messina, Giuseppe Moscatt, Salvatore Ravidà.
È stato vicepresidente consiglio comunale e aveva già provato a concorrere alla carica di sindaco nel 2010, salvo poi ritirare la sua candidatura a poche ore dalla presentazione delle liste. Tra i suoi Antonio Messina che ha rinunciato alla propria candidatura in questa tornata elettorale, offrendo il proprio appoggio, appunto, a Munafò.
Come si potrà intuire dal vasto seguito in termini di liste, da più parti è Giuseppe Midili, detto Pippo, ad essere individuato come favorito in questa competizione. La presenza dei numerosi concorrenti, sono in 6, potrebbe però produrre una certa dispersione del voto, tale da impedirgli di raggiungere la soglia del 40%, necessaria per essere eletto al primo turno. Sebbene favorito, dunque, non è escluso che Midili debba attendere il ballottaggio prima di sedersi sulla poltrona di sindaco. La variabile ballottaggio però, com’è noto, non è mai facile da prevedere e potrebbe portare a delle sorprese.
A Milazzo i cittadini che hanno diritto ad esprimere il proprio voto sono 27.807. Cinque anni fa, in occasione della precedente tornata elettorale per l’elezione del sindaco, furono 20.666 i cittadini milazzesi a recarsi alle urne, su 28.110 aventi diritto. Con un dato sull’affluenza pertanto pari al 73,52%.
Barcellona Pozzo di Gotto
A Barcellona sono 3 i candidati a sindaco, anche in questo caso, come per Milazzo, il sindaco uscente Roberto Materia non prenderà parte alla competizione elettorale. I candidati sono: Pinuccio Calabrò, Giuseppe Sottile e Antonio Mamì.
Il dettaglio delle 15 liste e qualche cenno sui candidati
- Pinuccio Calabrò, 11 liste: Azzurri per Barcellona Pozzo di Gotto (24 candidati); Alleanza per Barcellona Pozzo di Gotto (24 candidati); Barcellona Pozzo di Gotto al Centro (24 candidati); Calabrò sindaco (24 candidati); Città Viva Barcellona nel Cuore (24 candidati); Diventerà Bellissima (24 candidati); Forza Italia (24 candidati); Fratelli d’Italia (24 candidati); Lega-Salvini-Sicilia (24 candidati); Noi Ci Siamo Grande Sicilia (24 candidati); Prima il Territorio (24 candidati).
Calabrò è il candidato sindaco per il centrodestra e gli osservatori lo ritengono, anche in funzione della sconfinata presenza di candidati tra le liste che lo sostengono, il favorito sia per quanto riguarda la carica di sindaco che per quanto concerne la maggioranza in consiglio comunale. - Antonio Mamì, 3 liste: Città Aperta (24 candidati); Partito Democratico (24 candidati); Movimento 5 Stelle (19 candidati).
Mamì è il candidato del centrosinistra, ha condotto una campagna ricca di incontri da cui è emerso un seguito di elettori meno eterogeneo di quello su cui può fare affidamento Calabrò, ma forse proprio per questo meno inclini a ripensamenti dell’ultimo minuto. - Giuseppe Sottile, 1 lista: Vox Italia (24 candidati).
Sottile è invece sostenuto da un’unica lista civica, ulteriore segnale di quella posizione “alternativa” rispetto ai due schieramenti dei suoi avversari, più volte ribadita da lui stesso.
Per Barcellona dunque, diversamente da Milazzo, lo spettro del ballottaggio sembra essere più distante per via del minor numero di concorrenti alla carica di sindaco e della pletora di candidati schierati a sostegno di Calabrò, ma non del tutto da escludere.
Durante l’ultima tornata elettorale per l’elezione del sindaco, a Barcellona l’affluenza complessiva al primo turno era stata del 72,59%. Sul totale dei voti espressi, sempre in riferimento al primo turno, l’attuale sindaco Roberto Carmelo Materia ottenne il 34,99% delle preferenze, non sufficienti per l’elezione che venne infatti sancita al ballottaggio, contro la candidata di centrosinistra Maria Teresa Collica. In quell’occasione però i candidati alla poltrona di primo cittadino erano 5, anziché i 3 che concorrono in questo 2020.