Mauro Vegni esalta la Calabria in vista della tappa da Mileto a Camigliatello Silano: il direttore del Giro d’Italia sottolinea l’ottima organizzazione e la passione per il ciclismo
“La Calabria per il Giro d’Italia da anni non è più una novità, è una regione con tanta passione e amore per il ciclismo ed è sempre un piacere tornare in questa meravigliosa terra“. Si è espresso così il direttore della corsa rosa, Mauro Vegni, direttamente dalla quinta tappa che oggi attraversa la Calabria per 225 km da Mileto a Camigliatello Silano. “In questo territorio abbiamo riscontrato un’organizzazione impeccabile ed una risposta felice delle comunità che è garanzia di buon successo. – ha aggiunto Vegni – Tecnicamente una tappa combattuta con un finale che mi aspetto spettacolare. Siamo partiti dalla Sicilia, una terra calda che ci ha riservato un’accoglienza importante. Sportivamente parlando, se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo. La perdita di alcuni corridori di un certo spessore ha rappresentato una nota negativa. Abbiamo perso il talento belga Evenepoel dopo la caduta in Lombardia, a cui si sono aggiunti i forfait in questi giorni anche di Thomas e Lopez. Tra gli italiani, Nibali è l’unico che può dare una certa garanzia di podio“.
Il direttore del Giro ha commentato successivamente le difficoltà legate all’emergenza Covid: “questa situazione è penalizzante per l’entusiasmo della gente, è un’edizione completamente diversa e particolare. Chiedo a tutti coloro che amano questo sport di aiutarci ad arrivare fino alla fine con comportamenti responsabili sulle strade, l’utilizzo di mascherine e distanziamento sociale. La totale assenza del pubblico è impossibile, anche se il numero quest’anno è contenuto, ma era importante ripartire e dare un segnale forte per lo sport nel nostro Paese. Il Giro è passione, festa. Speriamo l’emergenza sanitaria finisca presto e arrivi il vaccino, perchè si sente la mancanza del pubblico alle partenze e agli arrivi. Siamo stati costretti a rivedere i controlli sanitari, a imporre i distanziamenti anche ai corridori che non devono avvicinarsi alla gente, togliendo un elemento fondamentale del ciclismo. La speranza è che la situazione si normalizzi al più presto per tornare al passato“.