La morte di Jole Santelli e le imminenti elezioni Regionali rimescolano tutte le carte della politica calabrese: con ogni probabilità il candidato a Presidente della Calabria del Pd sarà un reggino, Nicola Irto o Giuseppe Falcomatà
A decidere sarà il segretario nazionale del partito, Nicola Zingaretti. Ma con ogni probabilità il candidato alla Presidenza della Regione Calabria sarà un reggino: Nicola Irto o Giuseppe Falcomatà. La prima volta di un reggino candidato governatore nell’intera storia del Centrosinistra calabrese.
L’improvvisa scomparsa di Jole Santelli determinerà l’immediato scioglimento (già in settimana) del consiglio regionale con l’indizione di nuove elezioni entro 60 giorni. Se non si farà in tempo per Dicembre, si voterà comunque a Gennaio. E restituire alla Calabria una guida democratica è di vitale importanza, a maggior ragione in tempi d’emergenza sanitaria.
Inevitabilmente, il giorno dopo i funerali di ieri a Cosenza e mentre le massime autorità istituzionali stanno tributando al Governatore Jole Santelli l’ultimo saluto alla camera ardente appositamente allestito alla Cittadella di Catanzaro (che molti chiedono di intitolare proprio al Presidente deceduto improvvisamente due giorni fa), i partiti – soprattutto quelli del Centrosinistra che sono comprensibilmente meno coinvolti emotivamente dalla tragedia – hanno già iniziato a muoversi in vista delle nuove elezioni regionali. Anche perchè nessuno era preparato a una circostanza del genere, e bisognerà assumere in poco tempo scelte che solutamente maturano con anni di ragionamenti e discussioni.
Proprio questo scenario ha visto andare in stand-by le consultazioni che Falcomatà aveva già iniziato a Reggio con i partiti e i movimenti per la formazione della sua nuova Giunta comunale. In base alle prime indiscrezioni provenienti dalle riunioni dei giorni scorsi, Falcomatà è sembrato deciso ad allargare, come ha già cercato di fare anche in passato, le nomine della nuova Amministrazione al mondo accademico e dell’università deludendo così qualche big della politica locale, ma non ha comunque voluto coinvolgere nelle scelte figure come Klaus Davi e Fabio Foti, che pure avevano ottenuto molti voti da candidati a Sindaco e che sarebbero stati disponibili a collaborare per un “secondo tempo” diverso dal primo.
Adesso le nuove elezioni regionali complicano anche il lavoro del Sindaco, con la città che rischia di rimanere a lungo senza la Giunta perchè ci sono molti aspiranti candidati alla carica di consigliere regionale pronti a chiedere visibilità in vista della breve campagna elettorale o a rinunciare ad un posto in Giunta in cambio di un concreto sostegno politico/elettorale.
Il primo cittadino reggino si vede costretto a prestare molta attenzione per la scelta del vice sindaco e se fino a qualche giorno addietro era quasi certa Irene Calabrò, a cui verrà in ogni caso confermata anche la delega a Bilancio e Finanze, oggi le cose sono nuovamente in discussione. Per la Città metropolitana i giochi sembrano quasi fatti con il consigliere Castorina, forte di un risultato elettorale numericamente importante, pronto ad accasarsi definitivamente presso palazzo Corrado Alvaro. Più complicata, quindi, appare la scelta per il Comune di Reggio Calabria dove Falcomatà non può pescare tra i suoi amici più cari e fidati a causa della possibile sospensione (legge Severino) in caso di condanna nel caso Miramare. Una questione non da poco che il sindaco dovrà affrontare tenendo conto del fatto che, mai come in questo caso, il “cerchio magico” da chiudere attorno alla sua persona dovrà essere leale, corretto, competente e capace di trovare il giusto equilibrio tra autonomia di scelta e capacità di seguire un preciso indirizzo politico/amministrativo nel caso in cui la sospensione dovesse colpire proprio Falcomatà.
A maggior ragione in caso di candidatura di Falcomatà alla Presidenza della Regione Calabria, la scelta del vice sindaco si rivelerà strategica: in caso di vittoria alle Regionali, Falcomatà non potrà più fare anche il Sindaco e gli subentrerà automaticamente il suo vice, come facente funzioni fino alle nuove elezioni comunali. Ecco perchè adesso è tutto di nuovo in discussione, e la scelta non è più limitata soltanto all’area dei candidati e dei partiti alle ultime comunali.
C’è qualcuno che, manifestando un certo malumore, passeggiando nervosamente all’ombra degli alberi di piazza Italia o chiacchierando seduto sulle panchine di piazza De Nava, sostiene che il sindaco rieletto abbia allargato gli orizzonti e focalizzato le attenzioni su figure fino a pochi giorni fa inimmaginabili: Eduardo Lamberti Castronuovo, Mimmetto Battaglia e Riccardo Mauro.
Mimmetto Battaglia non ha bisogno di presentazioni: esperto e pragmatico, democristiano navigato, ha mantenuto negli anni ottimi rapporti con i dirigenti e il personale dipendente tanto della Città Metropolitana quanto del Comune e ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella politica cittadina.
Riccardo Mauro, infine, è molto amico del sindaco pur non essendosi candidato alle ultime comunali: non era in Giunta quando è esploso lo scandalo Miramare e quindi è uno dei pochi uomini di Falcomatà a non dover fare i conti con inchieste giudiziarie. E siamo certi che non direbbe di “no” all’amico di una vita.
Di certo c’è che la situazione politica regionale dilaterà i tempi per le scelte reggine. E il Comune resterà senza la nuova Amministrazione ancora a lungo, nonostante siano già passate due settimane dal ballottaggio. La scelta del Pd sul candidato alla Presidenza della Regione si rivelerà determinante anche per Palazzo San Giorgio, con la quasi certezza che Reggio tornerà al centro della politica calabrese. E la non troppo fantasiosa ipotesi che anche il Centrodestra decida di ripartire proprio da Jole Santelli e dalle figure a lei più vicine. E quindi sempre da Reggio Calabria.