Messina. Il Comune di spone la demolizione de “La Pinnazza” non solo aree occupate abusivamente, ma anche costruzioni non conformi alla normativa vigente
Lo scorso 11 agosto la Squadra tutela Spiagge e Torrenti della Polizia Municipale di Messina ha effettuato un accertamento preso il noto locale di Torre Faro “La Pinnazza”, dal quale sono emerse delle violazioni relative, in particolare, alla “difformità dal titolo abilitativo” del gazebo in legno e della veranda antistante, dei quali il Comune ha disposto dunque la demolizione.
La violazione, stando al testo dell’ordinanza, non riguarda soltanto il fatto che la ditta individuata dal Comune come responsabile dell’abuso e facente capo a Sergio Denaro, personaggio ormai parte del folklore messinese e noto ai più come “Sergio Pinnazza”, non sia proprietaria né disponga di una concessione che la autorizzi ad occupare l’area su cui invece oggi sorgono le strutture oggetto dell’ordine di demolizione, ma riguarda anche il fatto che le stesse risultino non conformi alle normative vigenti.
Queste dunque le ragioni che hanno indotto l’Amministrazione ad emanare l’ordine di demolizione delle strutture e di sgombero delle aree abusivamente occupate, con conseguente ripristino dello stato dei luoghi, a cui il proprietario dell’attività dovrà adempiere entro 30 giorni.
Se, inoltre, decorso il termine dei 30 giorni il “responsabile dell’abuso” dovesse risultare inadempiente, ovvero non dovesse aver rispettato quanto prescritto dall’ordinanza, sarà il Comune stesso a procedere alla demolizione d’ufficio, addebitando al proprietario sia il costo dei lavori che un’ulteriore multa da 20 mila euro.
Al provvedimento, come previsto dalla legge, il proprietario dell’attività potrà opporre ricorso presso il TAR entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, o al Presidente della Regione Siciliana, entro 120 giorni.