Messina. Poste blocca illegittimamente 8 milioni del Comune, De Luca: “Un imprenditore sarebbe finito nelle mani degli strozzini, questo è strozzinaggio di Stato. Mi dispiace che tutto si sia sbloccato con un post nonostante abbia sempre agito per le vie istituzionali”
Dopo il post di ieri in cui il primo cittadino minacciava un’azione di protesta eclatante nei confronti di Poste Italiane, finalizzata alla restituzione di 8 milioni di euro “congelati”, illegittimamente, a causa di un contenzioso tra Comune ed Hera Comm (gruppo dedito alla gestione di servizi pubblici che vanno dalla gestione delle acque, ai rifiuti, all’energia elettrica), Poste, nell’arco di un paio d’ore, ha dato mandato ai propri uffici di svincolare le somme oggetto del contendere.
La vicenda nasce a causa di crediti vantati da Hera Comm nei confronti del Comune per circa 18 milioni di euro, su 10 dei quali era stato disposto un decreto ingiuntivo. Data l’esecutività del provvedimento i conti del Comune sia presso la banca Bper che presso le Poste sono stati congelati, intorno allo scorso 9 luglio, così come le ulteriori somme versate dal Comune, ignaro di quanto stesse accadendo a causa della mancata notifica del provvedimento, per un totale di circa 8 milioni.
Denaro necessario al Comune per finanziare opere destinate a fornire servizi ai cittadini e delle quali lo stesso Tribunale, il 4 agosto, aveva disposto lo “sblocco”, avendo preso atto del vizio di notifica relativo al decreto ingiuntivo che rendeva quest’ultimo nullo.
Nonostante la pronuncia del Tribunale, Poste Italiane, al contrario di Bper che aveva celermente reso disponibili le somme accumulate successivamente alla data di notifica (viziata) del decreto ingiuntivo, non ha dato seguito a quanto stabilito dal giudice, sottraendosi peraltro, stando a quanto riportato da De Luca e dal presidente di Amam Salvo Puccio, a qualsiasi tentativo di interlocuzione tentato dall’Amministrazione. O per usare le parole del sindaco: “I signori di Poste Italiane se ne sono fottuti della città di Messina”.
Da qui la decisione di De Luca di ricorrere ad una delle sue manifestazioni plateali che, se non sempre condivisibili nei toni, nei fatti dimostrano di essere funzionali ad ottenere risultati a favore della città. Tanto che, come anticipato, a poche ore dal post in cui il sindaco annunciava che nella giornata di oggi si sarebbe recato alle Poste per “rapinare” gli 8 milioni che il Tribunale aveva stabilito essere legittimamente utilizzabile dal Comune, la dirigenza dell’azienda ne ha disposto lo sblocco dandone comunicazione tanto ad Amam quanto a De Luca.
“Noi in questi due mesi abbiamo dovuto fare le inumane cose per pagare gli stipendi – svela il primo cittadino –. Questo mese non li avremmo potuti pagare. Abbiamo i creditori che legittimamente ci inseguono e 4 cantieri molto importanti fermi. Finanziati, con inizio dei lavori da avviare ma non potevamo farlo perché mancavano i soldi per versare il 10% di acconto come da normativa vigente.
Quali sono i cantieri che sono stati bloccati per colpa di Poste? La sistemazione depuratore di Mili i cui lavori sono stati già appaltati per 3,5 milioni di euro; 3,5 milioni per realizzazione e completamento Montesanto; 3,2 milioni per la riqualificazione della condotta di Fiumefreddo; 4,5 milioni, a gara fatta, per la ricerca idrica che è nostro obiettivo principale”.
“Questo è il danno che avete fatto Poste Italiane – prosegue De Luca – ed è per questo che delle scuse non me ne faccio niente. Mi metto nei panni di un imprenditore. Un imprenditore sarebbe finito nelle mani degli strozzini con un comportamento del genere, vergognoso, da strozzini. Per questo sono incazzato. Questo è strozzinaggio di stato. Voi siete nati con i soldi dei nostri padri e dei nostri nonni, non potete mettere in atto queste azioni di strozzinaggio. E se questo è il trattamento riservato ad un’istituzione pubblica figuriamoci cosa fate nei confronti dei privati”.
“Questa è la paradossale vicenda che fino a ieri abbiamo vissuto – conclude il sindaco –. Mi dispiace che tutto si sia sbloccato con un post nonostante io, prima, abbia sempre agito per le vie istituzionali. A me non fa piacere arrivare alle maniere forti ma sono incazzato perché mi metto nei panni di qualunque imprenditore abbia un conto presso Poste Italiane che agisce con questa logica di strozzinaggio. Querelatemi pure signori di Poste Italiane, vi aspetto. Così vediamo chi deve rispondere di questa azione veramente scabrosa nei confronti del territorio”. Infine la chiosa del presidente di Amam, Salvo Puccio, che fa presente come qualsiasi danno economico o ambientale derivante dai ritardi relativi all’impossibilità di accedere a queste somme è imputabile a Poste, a cui l’Amministrazione è già intenzionata a chiedere “il conto” per quanto accaduto fino ad oggi.
Poste Italiane, Cateno De Luca: “per miracolo sono stati svincolati i 10 milioni illecitamente bloccati, adesso via ai cantieri”
A seguito della preannunciata occupazione da parte del Sindaco Cateno De Luca della sede provinciale di Poste Italiane a Messina, in segno di protesta contro il blocco di oltre 10 milioni di euro destinati all’Azienda Meridionale Acque Messina (AMAM), alle ore 15:15 è stato comunicato dall’azienda postale che le sono svincolate le somme. “Dopo aver fatto ricorso alle vie istituzionali, con due esposti alla Procura per la trattenuta delle somme in violazione di legge, prendo atto della rapidità dell’evoluzione che si è registrata ieri, a seguito della mia preannunciata ‘rapina’ a Poste Italiane, sia a mezzo stampa che social. Di fatto, a distanza di 3 ore dalla pubblicazione di un post sulla mia pagina Facebook istituzionale, ci è stato comunicato lo sblocco del conto corrente mediante una mail di Poste Italiane. Il danno che è derivato dal blocco illecito è stato economico, a causa dell’impossibilità di far fronte ai creditori e fornitori, ma soprattutto ambientale e sociale a causa dell’impossibilità ad avviare con rapidità i cantieri relativi alle infrastrutture di cui ai bandi Masterplan, risultano tutti già appaltati ed aggiudicati. Grazie allo svincolo delle somme, tali cantieri oggi potranno finalmente partire”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca. “Mi spiace che per ottenere quando ci spetta di diritto – conclude il Primo cittadino – occorre ricorrere sempre a rappresaglie istituzionali o prese di posizioni anche forti. Questo denota le falle di un sistema che se in passato era tacitamente accettato, adesso non lo è più”.