Palermo: le spettacolari immagini dell’esplosione della mina trovata nelle acque di Porticello, neutralizzata dalla Marina Militare [VIDEO E FOTO]

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Palermo. L’ordigno, risalente alla seconda guerra mondiale aveva un diametro di circa 110 cm e si trovava ad una profondità di 16 metri. Portato in una zona di sicurezza, è stato poi neutralizzato dagli operatori della Marina Militare

Dal 19 al 21 ottobre 2020 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI) di Augusta, hanno condotto delicate operazioni subacquee nelle acque di Porticello, località del Palermitano, neutralizzando un pericoloso ordigno esplosivo.

L’intervento d’urgenza, disposto dalla Prefettura di Palermo a seguito della segnalazione di un apneista, ha permesso di distruggere una mina ormeggiata risalente al secondo conflitto mondiale. La segnalazione riguardava dei piccoli oggetti cilindrici ma, durante le operazioni di ricerca a mezzo metal detector, gli operatori subacquei si sono imbattuti in un manufatto metallico, sferico col diametro di circa 110 cm, tale oggetto che giaceva nascosto dalla posidonia ad una profondità di 16 metri a poche decine di metri dall’ingresso del porto di Porticello, è risultato essere una potente mina ormeggiata italiana tipo IK.

Gli operatori del Nucleo SDAI di Augusta hanno rimosso la mina dal fondo e successivamente l’hanno trasportata nella zona di sicurezza, individuata dalla competente Autorità Marittima, dove hanno neutralizzato la minaccia attraverso le consolidate procedure in uso al Gruppo Operativo Subacquei. Tutte le operazioni sono state svolte preservando e salvaguardando l’ecosistema marino.

Le autorità ricordano inoltre a chiunque dovesse trovare oggetti che per forme e dimensioni possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, denunciando immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari della Marina al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare, laghi e fiumi.

Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.
Durante l’anno in corso, i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 60 mila ordigni esplosivi di origine bellica, rinvenuti e neutralizzati nei mari.
Con una storia di 170 anni alle spalle, i Palombari del Comsubin rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità a mezzo ROV (veicoli filoguidati dalla superficie) oppure fino a 300 metri con intervento umano ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di COMSUBIN che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni secondo le rispettive competenze.

Palermo, i sub della Marina Militare bonificano la pericolosa mina trovata nelle acque di Porticello [VIDEO]

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