Reggina, l’analisi sul gol subito: Rossi capro espiatorio, ma l’errore è collettivo [FOTOSEQUENZA]

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L’analisi sul gol subito dalla Reggina nel finale ieri a Chiavari, contro l’Entella: l’errore di Rossi c’è, ma non è l’unico…

Della partita di ieri tra Virtus Entella e Reggina, una cosa è certa: il rammarico degli uomini di Toscano per aver pareggiato una partita che meritavano di vincere, e anche ampiamente. Per quanto fatto vedere nella ripresa, infatti, persino lo 0-1 poteva stare stretto. E invece è arrivato il pari locale in pieno finale in una delle due disattenzioni della retroguardia amaranto in poco più di 90 minuti.

Sì, avete capito bene, e da qui aumentano i rimpianti. A conti fatti, e riguardando la partita, i pericoli veri e propri verso la porta di Guarna – durante tutto l’arco del match – sono soltanto due, uno per tempo. Il primo in occasione del gol annullato a De Luca per fuorigioco e il secondo nel fallo da rigore che ha portato al pari di Mancosu.

In tanti, in primis il sottoscritto, hanno additato Rossi – autore del fallo che ha causato il penalty – come unico colpevole in quell’azione. Sia chiaro, l’errore rimane, c’è e non si può cancellare, così come il fatto che sia il secondo provocato in due partite di fila dall’esperto difensore. Ma, se contro il Pescara era stato ingenuo a farsi anticipare dal diretto avversario, stendendolo poi in area dopo averlo contrastato in ritardo, qui la situazione è leggermente diversa e Rossi sembra soltanto il capro espiatorio di un errore più che altro collettivo.

Analisi, questa, che si può ben vedere con i fermo-immagine che qui in basso postiamo e spieghiamo nel dettaglio. Trattasi, innanzitutto, di azione in movimento e a difesa (in teoria) schierata. Sul rinvio del portiere dell’Entella, è Cionek ad uscire sull’avversario andando a duello con Mancosu. Duello che, però, l’ex centrale della Spal perde anche per via di un particolare rimpallo (vedi foto in basso).

Durante questo duello, come si potrà vedere dalle immagini a seguire, la difesa amaranto si trova impreparata in posizioni e marcature. Ed è una notizia. Perché, come detto, è accaduto di rado nel corso di queste prime tre partite. Ma in B, si sa, il livello è già più alto della C e anche un solo errore a volte può costare caro.

In questo secondo fermo-immagine si può vedere infatti Pavic (cerchio rosso, numero 95) libero al centro di poter servire l’accorrente Mancosu, che dopo aver vinto il duello con Cionek gli scappa dietro in velocità (cerchio nero). Il polacco, nel frattempo, prova a riprendere posto al centro della difesa, mentre Situm occupa la sua zona di competenza e Loiacono (cerchio azzurro) chiude in ritardo sullo stesso Pavic. La posizione di Rossi (cerchio azzurro) è quella giusta. Il difensore legge infatti il possibile inserimento in area di Mancosu e prova a fare qualche passo indietro, ma si trova a tu per tu con l’attaccante biancazzurro e, come si vede dal terzo fermo-immagine in basso, non può far altro che contrastarlo.

A conti fatti, così come per la Reggina le sostituzioni all’intervallo hanno cambiato volto al match (ma questo lo vedremo in altra pagina), anche per l’Entella si può dire lo stesso. L’ingresso di Mancosu ha infatti portato centimetri in avanti, fornendo alla compagine di Tedino la possibilità di scardinare la difesa amaranto con l’ultima chance a disposizione, il pallone lungo a cercare la sponda dei centravanti. Per gli amaranto, come detto, resta il rammarico per i due punti persi. Ma è anche da queste partite che si cresce nell’arco di una stagione. E lo scorso anno, lo abbiamo scritto ieri, insegna…

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