Il fantasista della Reggina Jeremy Menez si è raccontato alla Gazzetta dello Sport, parlando della nuova avventura in amaranto ma anche del suo passato
Jeremy Menez si è raccontato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il fantasista della Reggina, autore di due gol nelle prime due partite, ha parlato di tanti argomenti legati alla sua carriera.
VOGLIA RITROVATA – “Ho riscoperto la voglia di sudare e faticare dopo aver dormito quasi tre anni. In Turchia e in Messico non sono riuscito ad ambientarmi, non ci stavo con la testa e volevo tornare dalla famiglia. Poi sono andato a Parigi, ma sentivo che volevo confrontarmi con un campionato più competitivo. Ho avuto la conferma che qui in Italia c’è molta più tattica, il livello è maggiore”.
MENEZ E DENIS – “Io e Denis 72 anni in due? Ma guardate che non conta l’età, ma come si vive e ci si allena. Visto Ibra? Io mi conosco, se sto bene posso giocare tranquillamente in A, ho ancora voglia di essere protagonista. Denis gioca più in area, io faccio movimento alle sue spalle e cerco la profondità”.
IL CATAMARANO E CIONEK – “La presentazione mia col catamarano? Una cosa simpatica, peccato che per motivi di sicurezza non ci fossero i tifosi. Uno scherzo anche il video su Cionek, ma non tutti hanno capito”.
BAD BOY – “Mi sono lasciato male con i tifosi della Roma? Diciamo che alla fine c’erano problemi con una parte di loro. Un’esperienza bellissima. Considerato egoista? Non è vero. Nel calcio e nella vita non puoi piacere a tutti, ma i numeri dicono tutto: andate a vedere quanti assist ho fatto in carriera da quando avevo 18 anni. Il fatto che io sia un bad boy è una scemata. La gente ha un’immagine di me falsa, ma sono una persona tranquilla, dentro e fuori dal campo. Non dico di essere sempre stato un santo, ma ora sono cresciuto, mi sento diverso”.
LA CITTA’ DI REGGIO – “Prime impressioni di Reggio? La gente ha passione, come in genere succede in Italia, ho notato che c’è un’altra mentalità. Ma speriamo di avere presto i nostri tifosi. Difficile? Consolatevi che in Francia è molto peggio”.
IL NUMERO DI MAGLIA – “Il primo compagno di squadra che ho ringraziato? Sounas, perché mi ha lasciato il numero. Sono nato il 7 maggio dell’87, mia figlia Maella il 7 novembre e sono cresciuto in rue Gerard Philippe 27”.
IL MONZA DI BERLUSCONI – “Berlusconi ha speso tanto per il Monza? Sì, ma in campo ci vanno i giocatori, non i milioni”.