Reggio Calabria, il ruolo di Seby Vecchio secondo le accuse della Procura e il suo sostegno politico al Sindaco Giuseppe Falcomatà
Stamattina a Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Pedigree 2” coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica, è stato arrestato Seby Vecchio, volto noto della vita politica della città, anche perchè già coinvolto in precedenti indagini giudiziarie. Poliziotto sospeso proprio per motivi disciplinari, a Reggio Calabria è stato Assessore Comunale dal 2007 al 2010 durante la seconda giunta di Scopelliti, e poi Presidente del Consiglio Comunale dal 2011 al 2012, finchè il civico consesso venne sciolto per infiltrazioni della ‘ndrangheta. Aveva iniziato la sua carriera politica nel 2002, quando per l’intera consiliatura era stato consigliere della circoscrizione di San Giorgio – Modena – San Sperato. Nell’inchiesta odierna, a suo carico la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha disposto il fermo di indiziato di delitto per associazione mafiosa sulla base di plurime chiamate in correità, riscontrate peraltro dagli esiti di alcune intercettazioni effettuate nell’ambito del procedimento Pedigree – dalle quali è stato delineato a suo carico un gravissimo quadro indiziario, come spiega la stessa Questura in una nota stampa.
I resoconti dei citati collaboratori – oltre che riscontrarsi reciprocamente – trovano una incisiva conferma in un episodio rappresentativo dell’estrema vicinanza di Sebastiano Vecchio alla ‘ndrina dei Serraino.Il 12 marzo 2010, Vecchio – all’epoca assessore del Comune di Reggio Calabria – prendeva parte, presso la chiesa di San Sperato, ai funerali del boss Domenico “Mico” Serraino, capo della cosca, già sottoposto al regime carcerario ex art. 41 bis ord. pen., fratello del defunto Francesco Don Ciccio, “re della montagna” e padre di Alessandro[detto “Lisciandro” e dell’odierno indagato Antonio “Nino” Serraino. Quella presenza non poteva che essere motivo di vanto per la storica ndrina reggina, che – agli occhi della popolazione e delle cosche alleate – si fregiava dell’ultima riverenza, attribuita al suo capo, da un rappresentante delle istituzioni.Ciò a maggior ragione perché il Questore pro tempore– tenuto conto della personalità del deceduto – aveva emanato apposita ordinanza con cui vietava il trasporto della salma in forma pubblica e solenne.
È emerso, inoltre, anche grazie alle intercettazioni telematiche ed ambientali disposte nel corso dell’indagine Pedigree, come Vecchio abbia intessuto illecite cointeressenze con gli esponenti della cosca Serraino sino ad epoca recentissima, concorrendo nell’intestazione fittizia di un ristorante in realtà riconducibile al pregiudicato Maurizio Cortese, incontrando quest’ultimo durante la latitanza e fornendo informazioni riservate ai membri dell’associazione mafiosa.
Pochi giorni fa, durante la campagna elettorale per le elezioni comunali di Reggio Calabria, Seby Vecchio ha pubblicato un post su facebook annunciando il suo esplicito sostegno al Sindaco Giuseppe Falcomatà in vista del ballottaggio con Minicuci:
Anche la compagna di Seby Vecchio, Mirella Amodeo, si è impegnata politicamente negli ultimi anni. Alle comunali del 2014 era candidata nella lista di Forza Italia, in quota Alessandro Nicolò, poi anche lui arrestato per ‘Ndrangheta nel 2019. Alle Comunali di poche settimane fa ha invece sostenuto Giuseppe Falcomatà con la propria candidatura nella lista de “La Svolta”, dov’è arrivata quarta con 263 preferenze. E’ la seconda dei non eletti. Amodeo è impegnata anche nella vita sociale della città, in qualità di Presidente della CONFIMITALIA (Confederazione Imprese Italiane) della Calabria.