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Prima del ballottaggio il Sindaco Giuseppe Falcomatà si era detto favorevole ad un apparentamento con Angela Marcianò, ma oggi il suo pensiero è cambiato totalmente
Giuseppe Falcomatà resta sindaco di Reggio Calabria. Al ballottaggio il 58,4% dei votanti ha scelto il candidato del Pd, stoppando quello del Centrodestra Antonino Minicuci, fortemente voluto dalla Lega di Salvini. Una vittoria non del tutto scontata, considerato che al primo turno di votazioni il sindaco uscente aveva raggiunto appena il 37,17%. Questa situazione di grande incertezza aveva spinto Falcomatà a muoversi alla ricerca di nuovi apparentamenti, anche verso la direzione dei principali oppositori in corso di campagna elettorale: “siamo aperti a tutti, anche all’apporto di Angela Marcianò. Qui non ci sono più le coalizioni, qui c’è la città. Ci confronteremo con le altre idee”. Già proprio Angela Marcianò, con la quale nel corso delle settimane di dibattito pre-elezioni non sono mancati pesanti botta e risposta. A quelle dichiarazioni, di cui si riporta il VIDEO completo, non seguì comunque nulla di concreto, con l’ex assessore esterno al Comune con deleghe ai Lavori pubblici che decise di restare coerente alle proprie scelte e di continuare il proprio cammino senza schierarsi al ballottaggio in sostegno della colazione di centrosinistra.
Oggi però, a risultato ormai definitivo, Giuseppe Falcomatà dimostra di aver cambiato totalmente visione nei confronti della “rivale” alle elezioni comunali. Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di RTV infatti, rispondendo ad una domanda del direttore Francesco Chindemi sul dialogo con i rappresentanti delle liste civiche presenti come opposizione all’interno di Palazzo San Giorgio, ha così risposto: “mentre quello di Klaus Davi è sicuramente un movimento civico, quello della professoressa Angela Marcianò non lo è. Al suo interno esiste Fiamma Tricolore, un movimento che non rappresenta il civismo, né un’area moderata del centrodestra”. E’ questa una dichiarazione così lontana rispetto al pensiero espresso sole due settimane fa, quando la presenza di Fiamma Tricolore in appoggio di Marcianò non era invece un problema. Oggi invece la presenza di questo movimento sociale di estrema destra torna ad essere ingombrante. Non che dopo tutto quello che è successo negli ultimi anni e in campagna elettorale, Falcomatà dovesse porgere la mano alla Marcianò. Ma per il ballottaggio l’aveva fatto. Evidentemente solo per interesse contingente. E’ di questo pensiero la stessa Angela Marcianò, che sui social scrive: “Incoerenza, opportunismo, ipocrisia e arroganza. Giorno 22 settembre Falcomatà si dichiara immediatamente aperto alla Marcianò per affrontare il ballottaggio nell’interesse della città. Giorno 6 ottobre a domanda puntuale del giornalista, dice tutto l’opposto. Nega ogni possibile collaborazione con la Marcianò perché non è una “civica” ma vicina all’estrema destra. E non vi dico di alcuni suoi “ compagni “ con falce e martello che mi hanno chiamato per convincermi a sostenerlo, riconoscendo il mio “grande valore di persona libera e indipendente”. Povera città, sono io che conoscendovi bene ribadisco il mio convinto “no”! Forte del Potere della Libertà e dell’Audacia dell’ Indipendenza”. Discorso dunque tutt’altro che archiviato: il secondo tempo di Falcomatà è appena iniziato, ma il clima è già rovente.